Milano, 5 maggio 2014 – La Formula Uno torna in Europa per il Gran Premio di Spagna. Il circuito di Montmelò è ben noto alle squadre che spesso utilizzano proprio le gare nel Vecchio Continente per introdurre significativi miglioramenti alle vetture. Questo aumenterà l’impegno richiesto alle gomme, su un circuito dove sono già molto elevati i carichi di energia a causa delle curve veloci. Per questo Pirelli ha scelto di portare qui le due mescole più dure della sua gamma F1.
Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli, ha commentato:
“Si dice spesso che Barcellona offre la rappresentazione più accurata di come andrà la stagione, perché una vettura che si comporta bene a Montmelò va bene ovunque. Lo stesso vale per le gomme, perché il circuito spagnolo è uno dei più esigenti di tutto l’anno. Curve lunghe e veloci, come la 3, scaricano molta energia sugli pneumatici, e questo incide sul degrado. L’asfalto è abbastanza abrasivo e la temperatura può essere alta, il che aumenta ulteriormente il carico di lavoro per le gomme. In passato abbiamo visto fino a quattro pit stop in Spagna. Con le modifiche che abbiamo introdotto quest’anno, non dovremmo vedere più di tre soste a vettura. Non vediamo l’ora di continuare il lavoro di sviluppo delle coperture 2015, iniziato in Bahrain: a Barcellona, dopo il Gran Premio, proveremo con 4 squadre”.
Jean Alesi, consulente Pirelli, ha dichiarato:
“Per gli pneumatici, Barcellona è uno dei circuiti più difficili dell’anno. La superficie è piuttosto abrasiva e, soprattutto, ci sono tante curve che impegnano le coperture, soprattutto quelle posteriori. Quindi avere il giusto set- up è essenziale per tenere sotto controllo il degrado. L’altra criticità riguarda la frenata e l’ accelerazione: con gomme usurate ci vuole più tempo per frenare e trovare trazione in uscita dalle curve. Sarà interessante scoprire come si comporteranno le vetture a Barcellona: in teoria, con meno carico aerodinamico, sarà meno faticoso per i piloti. Ma tutto dipenderà dagli aggiornamenti che porteranno le squadre”.
Il circuito dal punto di vista degli pneumatici:
In passato il circuito di Barcellona è stato usato per i test invernali pre-stagione. Quest’anno, invece, i test pre-season si sono svolti a Jerez e in Bahrain. Per questo, né le squadre né Pirelli sanno come si comporteranno le nuove monoposto su questo circuito.
Il lato sinistro delle vetture è particolarmente sollecitato in Spagna, con pesante trazione sulle gomme posteriori sinistre. Le forze laterali che si scaricano su entrambe le gomme sinistre sono tra le più alte dell’intero anno.
L’elevato livello di energia scaricato sulle mescole può far arrivare la temperatura della superficie degli pneumatici a 130 gradi centigradi. Poiché esiste un solo rettilineo lungo, gli pneumatici non hanno molte occasioni di raffreddarsi durante il giro.
Il P Zero Orange hard è una mescola “high working range”, sviluppato per le alte temperature e per condizioni difficili; il P Zero White medium è una mescola a “basso working range”, adatta per un ampio utilizzo. Questa combinazione consente di avere una soluzione per tutte le condizioni climatiche che possono presentarsi a Barcellona.
Otto delle 10 gare disputatesi a Barcellona sono state vinte dalla pole position, sottolineando l’importanza delle qualifiche e la difficoltà di sorpasso sul circuito spagnolo. Di conseguenza, la strategia sarà cruciale per guadagnare posizioni sul tracciato, come successo nella gara del 2013.
Lo scorso anno, Fernando Alonso vinse la gara con una strategia a quattro stop, lasciandosi alle spalle Kimi Raikkonen (Lotus), che si era fermato 3 volte. In quell’occasione Alonso ha segnato un nuovo record: è stato l’unico pilota a vincere il Gran Premio sul circuito di Montmelò partendo dalla quinta posizione in griglia.