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Anteprima: “Un bacio” di Ivan Cotroneo

Da Uiallalla

Proponiamo tre brevi estratti da “Un bacio” (Bompiani editore), l’ultimo libro di Ivan Cotroneo, la cui storia si ispira liberamente all’omicidio di Larry King, uno studente californiano ucciso da un suo compagno di classe. Lunedì 17 gennaio alle 18.30 l’autore presenterà il volume al Chiaja Hotel di Napoli (via Chiaia 216).

la copertina del librouno | Uno dei primi giorni mi sono presentato a cena con il rossetto, solo per vedere come reagivano. Michele all’inizio ha abbassato lo sguardo, poi però invece ha tirato su gli occhi e si è messo a parlare come se niente fosse. M ha lasciato scegliere cosa vedere alla televisione. Mara aveva fatto un polpettone che era venuto bene, bello morbido, ed era tutta contenta. Così ci siamo messi a mangiare, con loro che facevano i disinvolti, e questo figlio che ero io, appena portato in casa, che mangiava il polpettone con il rossetto e lasciava le macchie sul bicchiere. Erano stati bravi, perciò da quella volta o deciso che non lo avrei fatto più, di cercare di provocarli apposta.

due | I ragazzi in classe stavano scrivendo il loro compto. Elena poi avrebbe dovuto leggere ventotto temi pieni di errori. Ma non erano gli errori a darle fastidio, era il fatto che scrivessero tutti con le stesse frasi vecchie e consumate, quelle che avevano letto sui libri, o sui quotidiani che le si ostinava a portare in classe. Avevano già rinunciato alle parole, come rinuncavano a tutto il resto. Nessuno parlava mai con la propria voce. A volte capitava che qualcuno scrivesse di sé, ma succedeva sempre più rararmente. Lo aveva fatto Lorenzo, parlando del suo sogno. Non aveva scritto chi era, aveva detto che sognava di portare sul motorino una persona, ma lei sapeva che quella persona era Antonio Maione. Come lo sapeva tutta la scuola.

tre | Le ragazze mi piacciono e però mi fanno un po’ paura, ma anche questo non lo posso dire. Sembra che fanno paura solo a me, e a tutti i miei amci no. Quando mi guardano lo fanno come se sapessero già tutte le cose che io non so. Sono tutte più veloci di me, e questo non mi piace. Quando gli altri ragazzi parlano delle ragazze, io ripeto sempre quello che dicono loro. Se dicono che una è bella, lo dico pure io. Se dicono che una è strona, lo ripeto pure io. Così tutti sono d’accordo con me, e non devo fare discussioni con nessuno.

 


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