Formato: brossura, illustrato
Pagine: 202 Prezzo: 15 euro
Lisa è una ragazzina dalla fervida immaginazione, le piace raccontare storie e nella sua stanza ci sono moltissimi giocattoli. Una notte, la sua bambola preferita, Corinna, viene avvicinata dall’Uomo Nero, che le sussurra all’orecchio qualcosa di misterioso. Da quel momento, la vita di Lisa diviene un Inferno. Corinna, la delicata damina di porcellana, inizia a plagiare gli altri giocattoli contro la padroncina e riesce persino a rivoltarle contro le persone a lei più care! L’unico che le resterà fedele è un vecchio pupazzo, così brutto da non avere neanche un nome. O meglio, Lisa l’ha sempre chiamato solo “Coso” e con lui fuggirà in soffitta, attraverso un teatrino polveroso, ritrovandosi in un altro mondo, dove i ruoli sono invertiti: i giocattoli sono vivi mentre lei diventa di plastica. La soffitta urlò, o qualcosa del genere. Per un attimo Lisa vide tutto ciò che aveva davanti tendersi all’infinito verso il teatrino, e “oltre” il teatrino: poi fu lei stessa ad allungarsi a dismisura, risucchiata nella finestra insieme al suo pupazzo. E, infine, tutto si fece scuro. L’avventura di Lisa e Coso è appena cominciata e non sarà facile per loro riuscire a sventare il piano ordito da Corinna, che farebbe di tutto pur di vendicarsi della sua piccola padrona, che non l’ha mai fatta giocare come lei avrebbe voluto…
Emanuele Corsi da sempre prolifico story-teller a beneficio di pochi intimi, Emanuele Corsi negli ultimi anni conduce una doppia vita: di giorno consulente informatico e padre di famiglia, di notte scrive mentre dorme (o dorme mentre scrive). Trova il tempo di aggiornare un blog, “Il pigro creativo” contenente racconti inediti e articoli su cinema TV e narrativa, e nel 2013 pubblica il racconto Processi irreversibili nella raccolta Scimmiette di mare Project: Kill your writer (Nero Press Edizioni), opera con cui “uccide” Valerio Evangelisti (che poi firma la prefazione al volume), dopo aver vinto l’omonimo concorso. È finalista con un racconto horror al Premio Algernon Blackwood 2013.
Ilaria Tuti – L’illustratrice, friulana, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2012 (Isabel, Edizioni Montag). Per Delos Digital ha pubblicato in ebookLa fame e l’inferno, con Carlo Vicenzi, Ceneri e Nido di carne nella collana The Tube; i romanzi brevi Cerberus, Egemona eProfondo Alpha, per la collana Chew-9. Ha pubblicato diversi racconti in antologie, tra cui ricordiamo Fiore d’inverno ne I Racconti del Laboratorio (Nero Press Edizioni), ed è stata finalista al Premio Algernon Blackwood 2013. Ama dipingere e realizza illustrazioni e cover per romanzi; sue le copertine de L’Autunno di Montebuio e Per ironia della morte, entrambi i libri editi da Nero Press Edizioni.
Tim Burton: from Gotham to Wonderland rappresenta un ideale sentiero letterario verso la scoperta dell'universo gotico-visionario di Tim Burton.
Il saggio intende ripercorrere le tappe più significative del cineasta americano attraverso un approccio anticonvenzionale, non rigidamente vincolato allo sviluppo cronologico della sua filmografia ma piuttosto orientato a indagare quegli aspetti della sua poetica fino a oggi poco noti, in parte trascurati o subordinati a questioni di maggior interesse commerciale: la figura dell'outsider, la rappresentazione dell'infanzia, il ruolo femminile nell'evoluzione dell'eroe, l'elusione della sessualità nel percorso narrativo, l'ispirazione gotica e le contaminazioni di matrice espressionista. Un’analisi che non vuole esserepuro divertissement ma possa legarsi all’esperienza umana e ai valori sociali coi quali l’autore è cresciuto e nei quali ha operato, regalando al lettore e all’appassionato dell’opera burtoniana una nuova prospettiva sull’opera di questo affascinante personaggio. Uno degli aspetti più interessanti del cinema di Tim Burton riguarda sicuramente il rapporto con il cinema classico: come è stato notato da numerosi e autorevoli critici cinematografici, «i suoi film costituiscono un universo che fa volentieri a meno della regia e della narrazione tradizionale del cinema americano». Ciò nonostante, è proprio questo carattere che ha messo il cineasta di Burbank sotto le luci della ribalta, consacrandolo a enfant prodige del cinema postmoderno. Il carattere distintivo, sovversivo, originale e innovativo dei suoi mondi e delle sue opere consiste proprio in questa continua ricerca e affermazione dell’autorialità, attuata mediante un ribaltamento totale delle regole e dei codici espressivi.Grazie a uno stile e a una visione artistica estremamente personali e identificabili, Tim Burton è riuscito a imporsi nel panorama hollywoodiano come una delle figure più originali e affascinanti degli ultimi venti anni. Proprio le sue singolarissime visioni hanno spinto la critica a coniare il neologismo «Burtoniano » («Burton-esque» nei paesi anglofoni), un termine che evoca immediatamente mondi e scenari onirici che possono scaturire solo dalla mente di Tim Burton.
Giulio Muratore è nato a Fiesole nel 1988. Nel 2013 consegue la laurea magistrale in Pro.S.M.Art. (Produzione di Spettacolo, Musica, Arte e Arte Tessile presso l’Università degli Studi di Firenze. Nello stesso anno pubblica il saggio Italia Horror Underground, primo studio ufficiale sul cinema di genere contemporaneo.