Serata piovosa. Sul tram, al passaggio del ponte di Most Kotlarski, una vecchietta un po’ alticcia fa un commento sul preoccupante livello raggiunto dalla Vistola negli ultimi giorni. La solita storia di inizio estate: un giugno con un tempo di merda che più di merda non si può! Si va dalla parte sbagliata del fiume (solo tifosi del Cracovia laggiù).
Quando arrivo sul posto stanno suonando gli idoli locali Terrordome, che già avevo visto di supporto agli Hobbs’ Angel of Death in una serata ormai mitologica di qualche mese fa. Suonano un thrash molto violento con tinte crossover. Musica tiratissima eseguita a rotta di collo.
Mi informano che gli Schizma, cazzutissima band crossover/hardcore di Bydgoszcz (provate a pronunciarlo, se avete il coraggio) inizieranno un po’ più tardi del previsto per sopraggiunti problemi tecnici. Ho quindi tutto il tempo per bere una discreta birretta ceca al bar e andare al cesso, dove davanti alla porta vedo un tizio con i capelli biondi lunghi che pare proprio una donzella. Pure i lineamenti del viso sono ingannevoli. Rimango un po’ perplesso ma poi vedo che un altro tale affianco a me condivide le mie perplessità, perché chiede in giro: “To jest męska, prawda?” (traduzione: “È il bagno degli uomini, nevvero?”). Gli Schizma suonano un set ridotto a causa dei già citati problemi tecnici che hanno impedito loro di effettuare il soundcheck. E’ un peccato, perché il loro HC schizoide e’ davvero coinvolgente e i pezzi sono granito puro. Band di esperienza, e si vede. Sei o sette pezzi, una ventina di minuti e via.
Si apre il sipario ed ecco apparire il mostruoso kit di Charlie Benante. Una garanzia. Conosco l’atmosfera. Son stato a molti concerti in Polonia e so cosa sta per succedere. La ferocia dei fan polacchi è nota. Ecco perché gli eventi live qua sono assai frequenti e le band che vengono vogliono sempre tornare. C’è aria di tempesta. Un tizio affianco a me mi chiede da dove vengo e se so cosa succederà quando i prodi newyorchesi inizieranno a suonare. Of course, gli dico. Son stato a molti concerti qua e so cosa aspettarmi. L’atmosfera è già intensa quando iniziano a passare Touch Too Much e For those About to Rock degli AC/DC. E la serata manco e’ iniziata.
Infatti puntuale arriva il bagno di sangue quando comincia Among the Living. Si forma subito il circle pit e per poco non mi portano via una mano nel vortice frenetico. Forse Ciccio ricorda la serata a Roma con i D.R.I. di qualche anno fa… Beh, questa era pure peggio. Quando suonano Indians, qualche pezzo dopo, mi guardo attorno e vedo un tale che gronda sangue da una ferita aperta sulla fronte. Non gliene potrebbe sbattere di meno. Allora Joey prepara il pubblico per il leggendario break centrale spaccaossa (WAAAAARDANCE!!!). Il circle pit si fa davvero violento e vedo che iniziano a caricare gente in spalla per portarla in salvo.Segue dovuto tributo ai caduti Ronnie James Dio e Dimebag con uno dei soli due pezzi non storici suonati durante la serata (grazie a Belzebù!): In The End, da Worship Music. Death Rider, Medusa, etc. Il set e’ dei migliori. Davvero una serata coi controcazzi per una band che ormai sembra essere l’unica ad aver conservato un minimo di integrità tra i cosiddetti “big four”. Ci sta pure una tostissima cover di T.N.T. prima del finale con I Am The Law e Antisocial.
Poi l’inchino finale e il lancio di plettri e bacchette. Serata davvero mostruosa. Professionisti veri che danno al pubblico quello che vuole. Difficile immaginare un evento più riuscito. L’entusiasmo e la fame di metallo del popolo polacco sono commoventi e infatti dico a me stesso che finché vivrò in questo paese e soprattutto in questa città non ci sara’ mai penuria di eventi.
Sempre grazie a Belzebù, naturalmente.