La scoperta degli antibiotici rappresenta uno dei maggiori passi avanti nella tutela della salute dell’uomo. I batteri sono però molto versatili e il rischio che sviluppino una forma di resistenza agli antibiotici è molto elevato ed estremamente pericoloso per la salute umana.
A differenza degli altri medicinali gli antibiotici hanno conseguenze profonde e durature sull’organismo poiché distruggono l’equilibrio della popolazione microbica. La resistenza agli antibiotici dipende dalle scelte dei pazienti, degli operatori sanitari, degli allevatori, dei veterinari e un uso improprio può compromettere il benessere delle generazioni future. La conoscenza e le tecnologie oggi a disposizione degli scienziati non sono sostenute da sufficienti finanziamenti da parte dei Governi e delle industrie farmaceutiche. La quantità degli antibiotici in sperimentazione è diminuita e tutto questo avrà le sue conseguenze in futuro.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO), insieme all’EARSS (European Antibiotic Resistance Surveillance System) monitora il fenomeno dell’antibiotico-resistenza in Europa e fornisce i dati per combatterla. Per questo motivo l’ECDC (European Centre for Disease Prevention end Control) ha coinvolto tutti i Paesi dell’Unione Europea, in concomitanza con la giornata europea per gli antibiotici che ha luogo ogni anno nel mese di novembre, in una campagna di informazione rivolta a tutta la popolazione.
I dati emersi dal 1° rapporto OSMED (2009) mostrano che in Italia il consumo di antibiotici è molto elevato, essa è preceduta solo da Grecia e Cipro, per questo motivo l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con il patrocinio del Ministero della Salute hanno aderito all’iniziativa promuovendo una Campagna che prende il nome di “Antibiotici si, ma con cautela” per sensibilizzare ed informare la popolazione sul tema dell’antibiotico-resistenza.
Poiché dai dati presi in considerazione dall’ECDC risulta che l’abuso di antibiotici riguarda in modo particolare i mesi di gennaio e febbraio in cui si manifestano i sintomi influenzali la Campagna dissuade dall’uso degli antibiotici senza prescrizione medica e invita a rispettare i tempi e le dosi di somministrazione degli stessi. L’autoprescrizione è assolutamente da bandire, poiché spesso nasce dalla convinzione, errata, che gli antibiotici servano per curare infezioni virali mentre la loro efficacia riguarda esclusivamente i batteri.
La Campagna ha avuto luogo tra l’11 novembre e la fine del dicembre 2008. I suoi risultati sono stati positivi e il consumo di antibiotici è diminuito a gennaio 2009 rispetto a gennaio 2008.
Nel novembre 2010 viene presentata la seconda Campagna in Italia contro l’antibiotico-resistenza, “Antibiotici, Difendi la tua Difesa. Usali con cautela” che riprende la precedente Campagna del 2008 “Antibiotici si, ma con cautela” (http://www.iss.it/binary/anti_2009/cont/2_Presentazione_Direttore_Generale_AIFA.pdf).
Nel messaggio relativo alla seconda Campagna è stato inserito un ulteriore slogan, molto efficace ovvero “Difendi la tua Difesa”, che responsabilizza il paziente e lo mobilita nella scelta consapevole di assumere un antibiotico per difendere il proprio organismo. Emerge da questo slogan la doppia natura dell’antibiotico la cui funzione di difesa può, in conseguenza di un uso scorretto, trasformarsi in azione “offensiva” contro il paziente e diffondersi all’intera collettività umana.
Tra gli obiettivi oltre alla promozione di un uso responsabile degli antibiotici anche la limitazione dell’eccesso di spesa da destinare all’innovatività per ridurre gli effetti avversi degli antibiotici; il target è rappresentato dalla popolazione generale e dagli operatori sanitari; gli strumenti da impiegare sono organi di stampa dei Medici di Medicina generale, campagna stampa, emittenza televisiva e radiofonica, nazionale e locale, cinema, pubblicità dinamica urbana sugli autobus, maxi affissioni, affissioni negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie, affissioni comunali, arredo urbano, numero verde, sito internet e la durata corrisponde alla fine di gennaio 2011.
La Campagna si avvale dell’immagine di un riccio di terra con il naso che cola, le guance arrossate e una sciarpa azzurra. Esso compare per esempio nell’elenco delle tre indicazioni da seguire in caso di influenza per evitare un uso improprio degli antibiotici e comunica il messaggio della campagna in modo informale e amichevole.
L’immagine del riccio potrebbe attirare anche l’attenzione di un bambino e conseguentemente quella dei suoi genitori, inducendoli a prestare attenzione al messaggio. Nella locandina ufficiale sono presenti due figure: una donna, giovane, che indossa un taier blu ed un bambino, vestito in modo casual. La donna sta a braccia conserte e il bambino ha le mani in tasca, tra i due non sembra esserci nessuna relazione madre-figlio. Lo slogan centrale “Difendi la tua Difesa” arriva in modo chiaro a chi legge, e la scelta del colore, azzurro, facilita la lettura. Le indicazioni relative ad un suo responsabile degli antibiotici seguono e spiegano esaurientemente il contenuto del messaggio. Oltre ai simboli degli enti promotori, all’indirizzo web e al numero verde ricompare il riccio che dà un calcio alle pasticche di antibiotico.
La Campagna si rivolge in modo particolare alle donne, tra gli strumenti di diffusione del messaggio infatti sono previste inserzioni su periodici femminili e agli operatori sanitari. Il messaggio raggiunge i giovani?
Secondo un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) questi appaiono poco o per niente informati e consapevoli dei rischi dell’antibiotico-resistenza per la salute delle nuove generazioni (http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/gli-italiani-e-il-consumo-di-antibiotici).
Le donne vengono chiamate in causa come genitori, lo spot radiofonico si conclude con la voce di un bambino che chiama “Mammina”, ma trascura le donne come pazienti che consumano antibiotici più degli uomini nella fascia di età 15-64 in modo particolare per malattie del sistema genito-urinario
(http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/gli-italiani-e-il-consumo-di-antibiotici).
Lo spot video relativo alla campagna contro l’uso inappropriato ed eccessivo di antibiotici ha un tono allarmistico e presenta come prima immagine una porzione di superficie rossa, di cui non si capisce la natura perché inserita in un contesto buio e illuminata da un solo fascio di luce laterale.
In sottofondo una musica che crea suspance e il suono di tacchi in avvicinamento.
Una porta si apre, si sente solo il cigolio perché l’immagine è ferma sulla pasticca, che appare in tutta la sua grandezza e una sagoma nera si avvicina da dietro alla pastiglia, allunga l’indice e il pollice, sono mani di donna ben curate, e la prende.
La stringe in pugno, la mostra, nelle sue dimensioni normali, e chiude le ante di un armadietto bianco da bagno in cui si capisce che la pasticca era collocata.
La stessa donna si appoggia alla scritta DIFENDI LA TUA DIFESA e fa un cenno col capo come per dire “siamo intesi” ?!
Si tratta di una giovane donna, dall’aspetto “classico”, che esprime autorevolezza e consapevolezza. Non compare il bambino che troviamo sulla locandina.
I dati forniti dall’Osservatorio sull’impiego dei Medicinali (OsMed) rilevano un aumento dell’uso di antibiotici nel periodo 2004-2009 del 29% per la fascia d’età 0-4 anni e del 19% per quella 5-14. Come ospite di Radio 1 (http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/radio-1-la-radio-ne-parla-21022011-ore-1236-intervista-prof-guido-rasi-sulluso-e-abuso-di-fa) il Presidente della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) ha fatto notare che in Italia il manifestarsi della febbre viene generalmente vissuto con ansia eccessiva dai genitori che si sottraggono al periodo di “vigile attesa” che va dalle 24 alle 48 ore tempo necessario al corpo per reagire alla presenza di un virus somministrando al proprio figlio un medicinale che rischia di influire negativamente sulla sua crescita. La Campagna invita a rivolgersi ai medici, ma i medici stessi hanno una grande responsabilità nel prescrivere i medicinali e nel rendere comprensibili le prescrizioni.
Le Agenzie regolatorie internazionali che vigilano sui farmaci hanno lanciato un appello alle aziende farmaceutiche perché rivolgano i loro investimenti nella ricerca di nuovi farmaci. Il direttore generale dell’AIFA, Guido Rasi, sostiene che a fronte della diffusione della resistenza agli antibiotici sia prioritario investire nella ricerca
(http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/rassegna/02-16-2011_-_avvenire_-_interv._rasi_nuovi_antibiotici.pdf).
Sono necessari collaborazione e un sistema di informazione efficiente per rendere efficace la rete mondiale contro l’antibiotico-resistenza ma anche un’attenzione agli interessi delle case farmaceutiche, allo stile di vita della gente, agli investimenti sui nuovi farmaci, alle possibilità di accesso ai servizi alla salute e alla privatizzazione della sanità pubblica (http://www.phmovement.org/).
Link (locandina)
http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/aifa_locandina_x_conferenza.pdf
Link (video)
http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/aifa__talocs_2.mov