Magazine Media e Comunicazione
Anticipazioni natalizie dei programmi di Studio Universal (Mediaset Premium DTT) e Diva Universal (Sky 129)
Creato il 19 dicembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaianoStudio Universal (Mediaset premium sul DTT) conclude l’anno con uno speciale esclusivo in Prima TV, prodotto da FCCE, che ripercorre le più importanti manifestazioni cinematografiche del 2013: i Golden Globes, gli Oscar, il Festival di Cannes, il Festival Internazionale di Berlino e la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Martedì 24 dicembre alle 20.00 Studiozone: Film & Stars 2013 presenta gli artisti, le pellicole più premiate, le anticipazioni di film e star protagonisti del prossimo anno.Bradley Cooper accompagnato dalla madre, Michelle Obama imprevedibile presentatrice di Argo, Hugh Jackman e i trucchi per apparire emaciato, e tanti altri retroscena e curiosità vengono presentate in questo resoconto del magico mondo del cinema.Les Miserables, Django Unchained, Vita di Pi, Il Grande Gatsby per citare solo alcune delle maggiori uscite cinematografiche e dei più consistenti successi ai botteghini. E ancora Jennifer Lawrence, Jessica Chastain, Daniel Day Lewis, Adele sono tra i nomi di questa grande carrellata di film e star che hanno calcato i tappeti rossi del 2013. Per finire in bellezza guardando al 2014 e agli eventi da non perdere.
LO ZOO DI VETROStudio Universal (Mediaset Premium sul DTT) presenta “Lo zoo di vetro”, diretto da Paul Newman con Joanne Woodward, John Malkovich e Karen Allen. Tratto dall’opera teatrale di Tennessee Williams e presentato al 40° Festival di Cannes è proposto in versione originale con i sottotitoli.
L’appuntamento è per lunedì 30 dicembre alle 23.00 nello spazio Lost & Found dedicato ai tesori dimenticati del cinema.
Tennessee Williams definì Lo zoo di vetro un “dramma della memoria” cioè un testo dalla doppia natura: realistico nella descrizione dei personaggi ma onirico riguardo al tempo della vicenda. I meccanismi familiari narrati, sono infatti sempre attuali e realistici, e la vicenda potrebbe essere ambientata nell’America degli anni Quaranta come altrove. Il passato come luogo del rimpianto rivive nei ricordi di Amanda (Joanne Woodward), una donna una volta benestante e ammirata, abbandonata dal marito con i figli piccoli, preoccupata in modo patologico e ossessivo per la figlia claudicante Laura (Karen Allen). Tom (John Malkovich) dopo anni di vagabondaggi torna a Saint Louis, insofferente alle pressioni della madre, si rifugia per ore al cinema, come la sorella, sempre più chiusa verso il mondo, si interessa solo alla sua minuscola collezione di animaletti di vetro.
Paul Newman
Nato il 26 Gennaio 1925 a Shaker Height in Ohio, dopo la scuola si arruolò nell’aviazione della marina, sperando di diventare pilota ma il daltonismo glielo impedì. Partecipò alla Seconda Guerra Mondiale come marconista e mitragliere nei bombardieri Avanger, e in volo ad alta quota vide il bagliore del fungo atomico, il 6 Agosto 1945.Nel dopoguerra si occupò del negozio di articoli sportivi del padre. Nel 1949 sposò Jackie Witte da cui ebbe tre figli. Si iscrisse all’Actor Studio di New York e debuttò in teatro nel 1953 con Picnic. Esordisce nel cinema nel 1954 con Il calice d’argento, ma è con Lassù qualcuno mi ama che si impone alla critica e al pubblico.Nel 1958 si sposò con Joanne Woodward con la quale rimase fino alla morte, ed ebbe altri tre figli. La Woodward recitò insieme al marito in diversi film (Missili in giardino, La lunga estate calda, Dalla terrazza, Paris Blues, Il mio amore con Samatha ecc.) e fu diretta anche da lui (La prima volta di Jennifer, Harry & Son ecc.).Tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta, recitò in alcuni tra i più famosi film della storia di Hollywood, diventando una star leggendaria: La gatta sul tetto che scotta, Exodus, Lo spaccone, Hud il selvaggio, Intrigo a Stoccolma, Il sipario strappato, Nick mano fredda, Butch Cassidy, La stangata, L’inferno di cristallo.Nel 1986 vince l’Oscar alla carriera e nel 1987 quello di miglior attore protagonista per Il colore dei soldi, non ritirò però personalmente il premio. Nel 1994 ricevette il premio umanitario Jean Hersholt, un Oscar particolare per contributi umanitari. Una grande passione è stata quella delle corse. Esordisce come pilota nel 1972 nelle gare della SCCA (Sport Car Club of America) dove correrà per 36 anni, partecipa anche a campionati professionisti come la IMSA (International Motor Sports Association) e la Trans-Am e alla 24 ore di Daytona , arrivando anche secondo alla 24 ore di Lemans , nel 1979. Fonda la scuderia Newman/Haas/Lanigan. Nel 1995 vinse la 24 Ore di Daytona per la classe GT1. Molto attivo nella beneficenza, con la Newman's Own , un'azienda di produzioni biologiche i cui ricavati vengono devoluti in beneficenza . Nel 1994 è tornato sulle scene con Mister Hula Hoop dei fratelli Coen. Nel 1995 è stato premiato al Festival di Berlino con l’ Orso d'argento per La vita a modo mio di Robert Benton. Nel 1999 è stato fra gli interpreti di Le parole che non ti ho detto di Luis Mandoki, e nel 2000 diretto da Marek Kanievska in Per amore dei soldi, nel 2002 ha interpretato Era mio padre, di Sam Mendes. Nel 2007 ha dichiarato di considerarsi troppo vecchio per continuare a recitare. Nel luglio 2008 gli è stata data ufficialmente notizia di una diagnosi di cancro ai polmoni. Dopo aver scelto di smettere le cure, e il ritiro a vita privata, il 26 settembre 2008 muore nella sua casa di Westport , a 83 anni.
DIVA UNIVERSAL (SKY 129)
“DONNE NEL MITO” – RITA LEVI MONTALCINI
A un anno dalla scomparsa Diva Universal (Sky canale 129) rende omaggio al Premio Nobel e Senatrice a vita Rita Levi Montalcini con un appuntamento di Donne nel mito a lei dedicato, lunedì 30 dicembre alle ore 20.50.
In un secolo ancora pieno di pregiudizi verso la scienza e verso la donna, Rita Levi Montalcini ha rappresentato un alto modello di cultura scientifica e di donna che ha saputo affermarsi, rimanendo fedele ai propri ideali. Ha saputo incarnare soprattutto una figura di scienziata non rinchiusa nel recinto del proprio laboratorio e della propria ristretta specializzazione, ma curiosa di tutto e impregnata di cultura umanistica.
“Donne nel mito” è la serie di brevi pillole prodotte da NBC Universal Global Networks Italia per svelare l’altra parte della storia, quella scritta dalle donne, rivelata dalle sue protagoniste: da Lady Diana a Maria Callas, da Jacqueline Kennedy a Margaret Thatcher. Vite straordinarie ed intense di figure femminili del ‘900 che hanno saputo toccare i cuori e suscitare l’ammirazione del mondo. Un compendio dedicato alle donne di sempre e raccontato con l’eleganza che contraddistingue il Canale.
Rita Levi Montalcini
Rita Levi Montalcini nasce a Torino il 22 aprile del 1909, in un’Italia unita da meno di 50 anni che si affaccia al nuovo secolo carica di aspettative. Figlia di un ingegnere, Adamo Levi, e di una pittrice, Adele Montalcini, e ultima arrivata, assieme alla gemella Paola, di quattro figli, quello di Rita Levi Montalcini, è probabilmente il volto che meglio rappresenta oggi il genio e la grandezza italiana nel mondo. Lontana dal divismo, rigorosa nel costume come nella sua attività - quella della ricerca che le valse il Nobel – Rita Levi Montalcini è una testimone, preziosa e puntuale, di un secolo di vita italiana. Dopo la malattia e la morte della governante di famiglia decide di seguire la sua vocazione e di studiare medicina, nonostante il padre avesse progetti diversi per il suo futuro. Si laurea nel 1936 e comincia a lavorare nel campo della ricerca ma le leggi razziali la costringono a lasciare il paese: per lei, “figlia” della borghesia intellettuale torinese e di una comunità ebraica laica, l’esilio è un obbligo. Prima l’Europa, poi i ritorni complessi e travagliati in Italia, infine l’America: proprio qui, all’inizio degli anni ’50, scoprirà il Ngf, il fattore di crescita nervoso, che le varrà il Nobel per la medicina nel 1986. La sua carriera prosegue incessante, snodandosi tra Stati Uniti e Italia: fonda gruppi di ricerca, dirige alcuni dei centri più prestigiosi a livello internazionale, dedica lunghi anni di studio a combattere la sclerosi multipla. Rita Levi Montalcini è anche la prima donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze e nel 2001 viene nominata senatrice a vita "per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". La neurologa si spegne a 103 anni, il 30 Dicembre 2012 a Roma.
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