Antipolitica: non potevamo indignarci prima?

Creato il 30 aprile 2012 da Bulgarone84
Con l'allontanamento di Silvio Berlusconi da palazzo Chigi, la politica ha perso quell'aspetto buffonesco a cui eravamo stati abituati negli ultimi anni. Il merito non era tutto suo. Tra le file del suo partito, il Popolo della Libertà, i "pessimi elementi" avevano un ruolo di alta caratura. Per non parlare del partito di coalizione, la Lega Nord, portatrice dei valori del "celodurismo" e allo stesso tempo fedele compagna di un governo che ben poco si interessava del cosiddetto federalismo. Ma vogliamo discutere dell'opposizione? Il Partito Democratico, la vera alternativa al governo, il grande partito di centrosinistra. Oppure dell'Unione di Centro, una riproposizione in stile bonsai della Democrazia Cristiana. Oppure l'Italia dei Valori del grande buontempone Di Pietro, ex cane da guardia della politica, ora perfettamente integrato negli ingranaggi istituzionali. Per non parlare degli altri partiti, nati prima e durante la legislatura, che lasciano il tempo che trovano. Il Cavaliere al governo era come un ombrello: tutti sotto di lui, chi a difenderlo chi ad attaccarlo. Bastavano quei due minuti quotidiani per accertare la propria presenza in Parlamento, dichiarazioni standardizzate, qualche urlo, gesto o emissione sonora, e le televisioni avevano qualcosa da mandare in onda, giusto per ricordare che “lavorano” ancora per noi. A quante baggianate abbiamo assistito?Però il sentimento dell'antipolitica si sta coltivando solo ora. Sembra che il governo tecnico del poco amato Mario Monti non tenga proprio a diventare simpatico ai cittadini. L'aumento indecente della pressione fiscale favorisce questo processo e il continuo mantenimento dello status di casta (dei tagli alla politica non si vede nemmeno l'ombra) infervora gli animi più accesi. Se poi si considera il triste numero crescente di imprenditori che si tolgono la vita per l'impossibilità di mandare avanti la propria azienda, il disprezzo delle istituzioni avanza a passi da gigante. E queste sono solo alcune cifre dello scenario italiano nel 2012. Dato questo quadro bisognerebbe non lasciarsi trasportare dalla demagogia, come ha suggerito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Io credo che si tratti più di incazzatura, con tutto il rispetto per l'alta carica dello stato.La posizione politica di ogni individuo va rispettata e tutelata, perché appartenente alla sua sfera privata. Ma è possibile che il popolo italiano si sia reso conto di avere una classe politica inadeguata solo quando si sono visti decurtare gran parte dei loro stipendi? È accettabile per una democrazia avanzata la presenza di corrotti, mafiosi, faccendieri, ladri, arrivisti e trasformisti nelle aule dove si decide il futuro di una nazione? È possibile che non ci vergogniamo di essere rappresentati da certe persone? Bisogna sempre ricordare come il panorama politico attuale è figlio dei governi precedenti e tutti sono colpevoli. Se questo è un governo criminale, allora gli altri dovremmo accusarli di concorso di reato. Se ciò che vogliamo è una caccia alle streghe allora tutte, ma proprio tutte, devono andare al rogo. Pur sapendo che questo, purtroppo, non ci risolleverà dalla terribile situazione che stiamo vivendo.

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