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Antologia di una “pausa di riflessione” e altre invenzioni simili

Da Naimasco78

C’eravamo tanto amati?

Antologia di una “pausa di riflessione” e altre invenzioni simili

"La guerra dei Roses"

Chi lo sa, ma chiudere una storia d’amore passando attraverso una fantomatica pausa di riflessione è come prendere la rincorsa al salto in alto: sai già come andrà a finire, è solo questione di tempo.  Gli uomini si giocano la carta della pausa con la stessa frequenza con cui le donne fingono il mal di testa, tanto da farla entrare ormai negli annali che riportano in maniera gloriosa le più celebri uscite di scena maschili dai tempi di Adamo e della mela, che all’ epoca poteva rappresentare un ottimo escamotage ma che purtroppo nell’era moderna lascia il tempo che trova. Da epoche immemorabili ormai, gli uomini riescono a tirar fuori dal cilindro una serie incredibilmente confusa di spiegazioni sul perchè abbiano deciso di interrompere la loro storia d’amore, tanto da farmi pensare che esista un prontuario, una sorta di libretto di istruzioni del quale entrano in possesso all’età circa di sedici anni, quando inizia per loro un lento e inesorabile declino che li porterà poi a settant’anni a ridursi come il nostro Premier, indiscusso benefattore di giovani sprovvedute possibilmente dal fondoschiena attraente. Eccone un estratto, un elenco di solo alcune delle citazioni più note:

1- Non sei tu, sono io. Si tratta di una delle frasi celebri del repertorio maschile, utilizzata prevalentemente quando non ci sono motivazioni di fondo per far finire una storia, ma semplicemente le serate “a rutto libero” in compagnia degli altri esemplari hanno avuto la meglio sulle noiosissime commedie sentimentali cinematografiche proposte dalle donne. In realtà potrebbe voler dire qualsiasi cosa: non sei tu l’idiota sono io?

2- Tu sei troppo per me, io non ti merito. Questa frase apparentemente, alle orecchie di un cuore infranto, potrebbe apparire estremamente filantropica ed eccessivamente romantica se non fosse che a pronunciarla è uno che ti ha appena calpestato i sentimenti. In verità, altro non è che un modo leggermente più edulcorato per dire: “mi sono reso conto di essere davvero più scemo e ignorante di te, ma siccome mi secca ammetterlo ti pianto per una dal quoziente intellettivo decisamente inferiore. Di conseguenza stare al suo fianco mi farà sembrare Einstein”.

3- Ho bisogno di stare da solo. Questa è la mia preferita, anche perchè nove volte su dieci chi utilizza questa formula di commiato ha già pronta una ruota di scorta che porta due taglie in meno e ha la metà degli anni della fidanzata appena scaricata. Ricordatevi sempre: la prima gallina che canta ha fatto l’uovo, ergo se hanno tutta questa premura nel farvi pensare che non c’è nessun altra nella loro vita, in realtà è esattamente il contrario.

4- Penso che sarebbe più giusto rimanere amici. L’evergreen che non delude mai, il classico dei classici, l’epilogo che tutte noi almeno una volta nella vita ci siamo sentite dire e che almeno una volta nella vita ha fatto sì che ci trasformassimo nell’incredibile Hulk. Rimaniamo amici? E’ come chiedere a qualcuno che stai per buttare in un mare di escrementi umani se vuole tuffarsi di piedi o di testa. E’ in assoluto la frase più crudele che si possa dire perchè dimostra una totale indifferenza verso l’altra persona, è come dire “Non ti amo più ma ti stimo”. Non è possibile rimanere amica di una persona che ti ha spezzato il cuore, è matematico, puoi perdonarlo, dopo tanti anni, anche perchè togliere il saluto ad una persona e mantenere ad oltranza le ostilità aperte è talmente faticoso che la maggior parte delle donne ad un certo punto della propria vita si stanca e decide di passare oltre, concedendo una sottospecie di rapporto civile alla propria ex dolce metà.

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Il pensatore di Rodin

E poi c’è la pausa di riflessione, che non è altro che un “antibagno”, la sala di attesa del dentista, un limbo gradevole, fatto di sedie confortevoli e riviste di intrattenimento, ma che non presuppone mai nulla di buono. Se la motivazione è quasi sempre un estremo bisogno di riflettere e di capire quello che si vuole dalla vita, se si è già entrati nello stadio dell’indecisione, se i sentimenti sono già stati ampiamente messi in discussione, perchè prolungare un agonia? Perchè scegliere una morte lenta e dolorosa se si può optare per un colpo secco e via? Tanto il risultato che si vuole ottenere è sempre lo stesso, solo che, ancora una volta, è il coraggio a venir meno, un’incredibile audacia che purtroppo, i maschi del nuovo millennio paiono esserne totalmente sprovvisti. Difficilmente sono venuta a conoscienza di coppie che sono uscite vittoriose da una pausa di riflessione, ma voglio lanciare una sfida, voglio che questo post diventi una specie di tavola rotonda, un piccolo talk show. Sì lo so, mi sto trasformando in un mix tra Nando Pagnoncelli, Caterina Balivo e Platinette.

Scrivetemi, raccontatemi la vostra esperienza, smentite la mia teoria catastrofica sulla pausa di riflessione: sarò felice di cambiare idea, anzi, non vedo l’ora. Se esiste almeno una possibilità su un milione che la mia idea possa essere falsa, fatemelo sapere. Così potrò continuare a sognare.



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