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Antonia Pozzi, un’anima bella

Creato il 06 giugno 2015 da Temperamente

So che forse noi siamo creature / nate tutte da un’ansia eterna: il mare; / e che la vita, quando fruga e strazia / l’essere nostro, spreme dal profondo / un po’ del sale da cui fummo tratte.

Un’ansia eterna animava la penna della poetessa milanese Antonia Pozzi: l’amore per l’arte, la cultura, il bene, il bello. Misconosciuti per decenni dopo la sua tragica morte (si tolse la vita nel 1938 a 26 anni), il suo nome e la sua poesia hanno poi cominciato a circolare e Antonia Pozzi è stata riconosciuta quale grande poetessa, capace con i suoi versi lievi di scavare a fondo nell’animo umano, coglierne il tormento e la bellezza nascosta. Eugenio Montale disse di lei:

Anima musicale e facile a perdersi nell’onda sonora delle sensazioni, la Pozzi stava già superando lo scoglio della poesia femminile, l’incaglio che fa dubitare tanti della possibilità stessa di una poesia di donna.

La scrittura soave e al contempo incisiva della poetessa, difatti, tocca le corde più intime del lettore, lo scuote e lo mette a nudo di fronte al dolore. Fu grande il tormento di Antonia Pozzi, tipico di chi ha avuto in sorte un animo sensibile, incapace di resistere alla crudeltà della vita. Vita che, nonostante il tragico epilogo, Antonia amava profondamente. Non fu solo poetessa, ma anche fotografa e sportiva. Diceva che attraverso i suoi scatti poteva immortalare per sempre un istante irripetibile; sapeva cogliere, in effetti, l’armonia di un paesaggio illuminato da una certa luce, l’espressione fugace di un volto, la gioia di un momento. Cominciò a scalare le montagne giovanissima, e per lei era un modo per entrare in contatto diretto con la natura, immersa nella quale sentiva di corrispondere davvero a sé. La natura, non a caso, trova grande spazio nella sua poesia.

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Visse un amore impossibile per il suo professore di greco e latino al liceo, Antonio Maria Cervi: la passione per quest’uomo colto, sensibile, attento fu devastante, tanto più che il padre di Antonia fece di tutto per ostacolarla. Fu anche per questo motivo che all’età di 17 anni cominciò a scrivere, affidando ai versi il dolore che le provocava il sogno irrealizzabile. Una decina d’anni dopo questi fatti, Antonia spiegò il motivo del suicidio in un biglietto indirizzato ai genitori, in cui accennò a una “disperazione mortale”.

Antonia-locandina-poster-2015Nonostante da tempo si siano accesi i riflettori sulla produzione letteraria di quest’anima gentile, la ricerca e la promozione dei suoi versi non è ancora sufficiente: è per questo che non ci si può che rallegrare di sapere Antonia., il lungometraggio di Ferdinando Cito Filomarino a lei dedicato, unica pellicola italiana in concorso alla 50sima edizione del Festival Karlovy Vary il 4 luglio. Il film sarà presentato in anteprima mondiale al festival che si tiene della cittadina della Repubblica Ceca. La pellicola è ambientata a Milano durante il ventennio fascista e racconta gli ultimi dieci anni di vita di Antonia Pozzi, che nel ‘38, in riferimento alla drammatica situazione personale e politica, scrisse all’amico Vittorio Sereni:

Forse l’età delle parole è finita per sempre.

A Linda Caridi è affidato il ruolo di Antonia Pozzi, Filippo Dini interpreta Antonio Maria Cervi, Alessio Praticò Remo Cantoni, Perla Ambrosini Teresita, Maurizio Fanìn Roberto Pozzi, Federica Fracassi Lina Cavagna Sangiuliani, e l’alpinista Hervé Barmasse è una guida alpina.

A proposito del film Antonia., il regista Ferdinando Cito Filomarino ha dichiarato:

Il produttore Luca Guadagnino è un amante della poesia di Antonia Pozzi e ha sempre voluto produrre un film su di lei. Me ne parlò pensando che io e lei ci saremmo ‘incontrati’. Sono sempre stato molto affascinato dagli artisti, e quando ho letto le poesie di Antonia ho immediatamente sentito in quelle pagine una forte affinità. Poi studiandola a fondo ho capito, conoscendo anche molto bene il contesto e i luoghi della sua vita – dalla nostra comune città di Milano alle montagne circostanti – la grande occasione che avevo di creare con il cinema il ritratto di un’artista e della sua arte.

Il soffio vitale di Antonia Pozzi rigonfia ancora i suoi versi; è impigliato nelle parole della sua poesia e scivola da una virgola all’altra: Antonia è viva e ci comunica ancora con grande impeto la gioia e il tormento della sua anima bella. Vi lasciamo con una piccola antologia di poesie; trovate il resto della sua produzione sul sito a lei dedicato, antoniapozzi.it.

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