La 64° edizione del Premio Strega è stata vinta Antonio Pennacchi, autore romano di origine veneta che con il suo romanzo “Canale Mussolini” ha superato l’esordiente e favorita Silvia Avallone che si presentava con il romanzo “Acciaio”. “Canale Mussolini” edito da Mondadori ha conquistato 133 preferenze, mentre “Acciaio” edito da Rizzoli ha ottenuto 129 preferenze. Gli altri finalisti del premio sono stati Paolo Sorrentino (Hanno tutti ragione, Feltrinelli), Matteo Nucci (Sono comuni le cose degli amici, Ponte alle Grazie) e Lorenzo Pavolini (Accanto alla tigre, Fandango).
Al momento della proclamazione lo scrittore ha dedicato il premio al fratello scomparso e alla sua nipotina che sta per nascere, poi, come tradizione ha alzato al cielo la bottiglia di liquore Strega e ha ringraziato i votanti, i 400 “Amici della domenica” e i trenta lettori forti, segnalati dalle maggiori librerie nazionali.
Nel romanzo di Pennacchi si ripercorre la storia di una famiglia contadina, i Peruzzi, sradicata dalla sua terra d'origine nella bassa padana per andare nell'agro pontino. Tra i personaggi che spiccano c’è il carismatico zio Pericle, la moglie Armida e il nipote Paride. Un romanzo avvincente che l’autore ha definito frutto e figlio degli altri suoi scritti, senza i quali non sarebbe stato composto.
Gli altri romanzi scritti da Pennacchi sono Mammut (1994), Palude (1995) e Una nuvola rossa (1998) editi da Donzelli, Il fasciocomunista (2003) da cui è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico e Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni (2006) pubblicati presso Mondadori e Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce (2008) edito da Laterza. Pennacchi collabora a "Limes" e i suoi scritti sono apparsi su "Nuovi Argomenti", "Micromega" e "La Nouvelle Revue Française".
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