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Anziani: quando la dieta non basta, sì agli integratori

Da Terzosettoresocialnetwork @TerzoSettoreSN

Anziani: quando la dieta non basta, sì agli integratoriSanihelp.it - Nell’età avanzata l’apporto di nutrienti ed energia può risultare insufficiente a soddisfare i fabbisogni dell’organismo, che necessita quindi di un intervento nutrizionale mirato. Alcune condizioni o patologie, in particolare i tumori e gli interventi di chirurgia, spesso celano carenze nutrizionali che, se non individuate e trattate, possono complicare la situazione clinica del malato.
Per sensibilizzare la classe medica su questa tematica, Nestlé Health Science in collaborazione con la SIMG, ha dato avvio al progetto S.O.S Nutrizione, finalizzato a fornire gli strumenti adeguati per la valutazione e corretta gestione della persona a rischio, individuando un percorso articolato in tre fasi: identificazione del problema, diagnosi e offerta di una supplementazione specifica.
La campagna informativa, oltre a mettere in luce dati importanti relativi alle percentuali di soggetti che presentano carenze nutrizionali (si parla del 50% nei malati chirurgici, percentuale che viene superata in presenza di anziani fragili e può raggiungere l’80% nel caso del malato oncologico), ha fornito al Medico di Medicina Generale uno strumento validato per identificare il problema: il Mini Nutritional Assessment (MNA).
Si tratta di un questionario che calcola un punteggio in grado di valutare lo stato nutrizionale e individuare i malati che presentano carenze utilizzando parametri facilmente misurabili, come la circonferenza del braccio o del polpaccio.
A diagnosi avvenuta, le strategie di intervento sono diverse. In primo luogo è opportuno fornire suggerimenti sulle scelte alimentari. Nel caso in cui non sia sufficiente, si può ricorrere alla dietoterapia con integratori nutrizionali orali, specifici per condizione clinica. Tali supplementi migliorano lo stato nutrizionale, la risposta immunitaria, la guarigione delle lesioni da decubito, diminuendo il rischio di morbidità e mortalità.
Qualora i supplementi non siano sufficienti e nei casi in cui il malato non è in grado di alimentarsi per bocca, la nutrizione enterale rappresenta una possibile soluzione.


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