Apolide senza tetto della politica

Creato il 27 gennaio 2012 da Laperonza

Che fatica essere di sinistra. A destra è più facile: tutto molto più lineare, non ci sono sfumature. Di qua non si riesce. Parli con ex (manco tanto ex) comunisti e scopri che ragionano più o meno come i fascisti. Dai per assodato che il Giorno della Memoria sia occasione comune di riflessione sull’insegnamento della storia ed ecco quello che in bacheca di Facebook tiene la foto del Che che ti dichiara, senza fronzoli, che gli ebrei non meritano pietà per quello che fanno ai Palestinesi, come se le vittime dell’Olocausto avessero colpe per il futuro, come se dire Ebrei sia come dire Israeliani, come se l’orrore della Shoah diminuisca di fronte ad orrori più moderni. Poi esce Grillo e urla come un nazista (in effetti il tono è quello, intendo della voce) che i figli degli immigrati non possono pretendere la cittadinanza. E tu, sinistroide non marxista, smarrito tra i ritorni di fiamma delle falci e dei martelli, non compagno di alcuno, intriso di idee garantiste e progressiste che non trovano sponda in quelli che sarebbero sponda naturale, ti senti solo, smarrito, perso. Un apolide della politica. E ti viene voglia di lasciar perdere, il dubbio che sprechi tempo, energie e bile, e la tentazione di lasciare il mondo a quei quattro, sedici, duecentocinquantasei e via esponenziando fascisti che pontificano di storia e futuro. Tanto tu, piccolo apolide senza patria e senza fissa dimora, che mai potrai far loro?

Luca Craia


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