Sono un’estimatrice della pasta e fagioli.
Sembra facile farla, ma ci sono moltissimi modi di cucinarla.
Dalle mie parti va molto la pasta e fagioli cosiddetta alla veneta: leggermente brodosa, preparata con pasta all’uovo fresca, i cosiddetti maltagliati, e fagioli borlotti freschi.
Io invece la preparo alla meridionale, ricetta ereditata dalla nonna paterna, con i cannellini secchi fatti rinvenire in acqua dal giorno precedente e rigorosamente con pasta di semola di grano duro, di piccolo formato, i cosiddetti tubettini o, ancora meglio, gli ziti spezzati a mano.
Chi la cucina “rossa” aggiungendo il pomodoro,
chi invece rigorosamente bianca.
C’è chi per insaporirla ulteriormente ci aggiunge, oltre all’immancabile spicchio d’aglio, le cotiche, chi un battuto con carota, cipolla, sedano e pancetta, chi un rametto di rosmarino,
una foglia di alloro oppure, – orroreee – , l’origano. Qualcuno passa una parte di fagioli per renderla puù densa, o addirittura ci schiaccia dentro una patata.
Io, su tutto, preferisco, al posto del pepe, il peperoncino (a dire il vero, lo metto quasi dappertutto).
E per concludere, arricchita con un filino d’olio extravergine ed una bella spolverata di parmigiano grattugiato, non solo e’ un piatto unico, ma e’ anche un pasto davveo completo.
Alla faccia di chi dice che mangiare sempre pasta e fagioli è una noia tremenda
e a tutti…buon appetito