Consentitemi di dissentire dalla “Ministra” Anna Maria Cancellieri che ha definito “Apostolo” l’imprenditore nisseno Antonello Montante (una bici personalizzata le spetterebbe di diritto, a questo punto….) che ha girovagato, negli anni passati, per le contrade della Sicilia diffondendo il verbo della legalità e dell’antimafiosità, con ottimi risultati, giacchè l’hanno seguito in tanti su tale retta via: forze dell’ordine, magistrati, imprenditori onesti (ad eccezione di quelli espulsi da Confindustria), politici, comuni cittadini…..
Per me, invece, Antonello Montante più che un Apostolo è stato un Profeta. Ha intuito, infatti, con sagacia e intelligenza che la strada intrapresa a favore della legalità l’avrebbe condotto lontano, molto lontano, sfruttando appieno il dono della chiaroveggenza che soltanto i Santi e non i ciarlatani, che si spacciano per tali, possiedono.
Ha “visto” infatti, che un suo amico gli avrebbe regalato un gioiellino di azienda di trasporto in cambio di qualche spicciolo. Ha previsto la sua ascesa (non in cielo ma in Confindustria), gli attestati di stima universale, l’invenzione del rating antimafia fatto proprio dal Governo Monti e dalla relatrice del decreto sulle “liberalizzazioni” (una sorta di farsa), la prima delle medagliette di Azienda virtuosa che potrebbe essere assegnata proprio alla sua azienda e l’Opa che potrebbe realizzare nei confronti dell’Ast spa a seguito della fusione per incorporazione della Jonica Trasporti con la Società madre.
Il problema è che i “disegni divini” potrebbero venire frustati dalla Corte dei Conti della Regione Siciliana o dalla Magistratura stante che l’Ing. Emanuele Nicolosi, che ha creato ad hoc la Jonica, la Simona Vicari relatrice del Decreto liberalizzazioni, l’ex Procuratore Capo della Procura di Caltanissetta, il Prof. Giovanni Tesoriere che in qualità di Presidente dell’Antitrust dovrebbe promuovere le aziende virtuose, il Presidente dell’Ast spa che sembra avere autorizzato la fusione e, chissà se pure il Governatore Raffaele Lombardo che non si è opposto (se non favorito) a che andasse in porto la squallida operazione, fanno parte della stessa “famiglia”…..
Meno male che le riviste di giornalismo d’inchiesta e quasi tutte le forze politiche dell’Assemblea Regionale Siciliana hanno messo il naso nella vicenda chiedendo che si faccia luce su tanti aspetti della gestione dell’Ast che è rimasta a secco di soldi e di ….gasolio rasentando il fallimento e che rischia di perdere, per dimissioni, i propri più autorevoli rappresentanti a cominciare proprio dal Direttore Generale che, come il Comandante Schettino, ha minacciato (speriamo, piuttosto, trattasi di promessa….) di abbandonare la nave che, facendo acqua da tutte le parti, rischia di affondare….