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Apparenza e sostanza

Creato il 03 dicembre 2010 da Kata
Una cosa che apprezzo in questo popolo (anche se ancora non li conosco tanto bene, ma diciamo così come prima impressione o "a pelle"), è che non ci tengono in modo particolare all'apparire, soprattutto in confronto agli italiani. Qui puoi vestirti come ti pare e nessuno ci fa caso o ti giudica in base a questo. Così come neanche in base alla macchina che hai. Vedo poche macchine fighe in giro, nessuna Ferrari o Porsche, poche Mercedes. La macchina qui non sembra essere uno status symbol (su questo aspetto in particolare vi invito a leggere un post su One Way To Sweden). E in questo credo che la Svezia sia un'eccezione in Europa, mentre l'Italia la regola (e l'Ungheria segue la regola).
Apparenza e sostanzaPer quanto riguarda l'abbigliamento, però, gli italiani sono particolari. Pure persone per niente snob ci tengono. La gente osserva come ti vesti e te lo fa pure notare. A me era capitato più di una volta, così pian piano ho imparato a vestirmi anch'io. Anche se non ho mai seguito la moda, ho imparato a stare attenta ai colori e agli abbinamenti. Ho sempre ammirato il senso estetico degli italiani che li contraddistingue dagli altri popoli. Hanno un senso del bello innato o, meglio, lo assorbono fin da piccoli. Ho imparato veramente tantissimo in questo senso in Italia. Apprezzavo tanto che la gente comune fosse curata. (Certamente esiste l'altro lato della medaglia e molti esagerano, ma questa è un'altra storia.) La mia meraviglia è stata che questo senso estetico caratterizza anche le persone più semplici e non solo una certa classe sociale.Con questo non voglio dire che gli svedesi siano sporchi o indossino degli stracci, ma si vede tanta gente in giro che se ne infischia dell'ultima moda o che si mette abiti dai colori improbabili o non abbinati tra loro (mica solo in Svezia, lo so), e io stranamente pure questa cosa la apprezzo.
Lo dico tra parentesi che sono convinta che il successo e la fama degli uomini italiani all'estero sia in gran parte dovuto al fatto che sono curati. Questo ancora di più nell'Europa dell'Est dove l'uomo era considerato uomo se aveva la panza e puzzava di sudore (con un po' di esagerazione). In ungherese c'è un detto: "elég ha a férfi csak egy fokkal szebb az ördögnél", è sufficiente che l'uomo sia appena un po' più bello del diavolo...  Un uomo curato e vestito alla moda era considerato poco virile o snob. Dico "era", perché le cose stanno cambiando, e per la mia generazione non è più così, almeno in Ungheria. Insomma, credo che la donna non abbia mai appoggiato questa idea di "virilità" che gli uomini avevano di sé stessi, ma che si poteva fare... in una società maschilista com'era tutta l'Europa all'epoca.  Non credo affatto che gli uomini italiani siano più belli di altri (bello e brutto c'è ovunque, e poi è questione di gusti), ma che riescono a valorizzarsi, e questo conta proprio tanto. (La cura di sé ovviamente è solo una spiegazione parziale del successo, dall'altro lato c'è anche un approccio diverso alle donne, più intraprendente e più sicuro di sé, ma questo è un altro discorso...)
Insomma, queste differenze mi hanno fatto pensare. Perché, badate bene, il fatto che gli italiani ci tengano all'apparire non significa che siano superficiali. E la gente tende a confondere le due cose. Infatti, è un pregiudizio diffuso nei confronti degli italiani che siano persone superficiali (almeno io l'ho  sentito dire spesso da ungheresi), ma questo non è affatto vero! Ho conosciuto tanta gente profonda e di spessore in Italia. Apparenza e sostanza sembrano non avere alcuna correlazione. E poi come si fa a diventare superficiali crescendo tra le bellezze artistiche e naturali che offre l'Italia? Il bello ti insegna a lasciarti andare e a goderti l'attimo, sì, ma anche a capire la profondità e la complessità della natura umana.

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