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Appello ai medici: obiezione di coscienza sul biotestamento

Creato il 13 luglio 2011 da Albertocapece

Appello ai medici: obiezione di coscienza sul biotestamentoDa molti anni è entrato nel costume medico l’obiezione di coscienza, vale a dire il rifiuto di interventi che contrastano con credenze personali, religiose o meno, sebbene essi siano non solo rappresentativi di una volontà esistente nel Paese, ma anche scientificamente e deontologicamente corretti.

Ora, dentro questo declino della società i italiana, dove i valori sembra siano diventati solo quelli di scambio, la classe medica è messa di fronte alla sfida contraria: quella di esercitare la propria obiezione contro interventi scientificamente assurdi, deontologicamente e umanamente aberranti, contrari alla Costituzione stessa che vengono imposti in nome di una “coscienza” che contraddice se stessa e i principi di umanità, libertà e  dignità che dovrebbero essere il suo fondamento.

La legge sul testamento biologico, nata per affermare la libertà del paziente, in merito al termine della propria vita, finisce invece per negarla totalmente, stabilendo che alimentazione e idratazione artificiale non hanno nulla a che vedere con  la Dichiarazione di trattamento anticipato, non sono terapie e dunque non rientrano nella libertà di non cura garantito dalla Costituzione.

E’ evidente che si tratta di un inganno, di una scappatoia per non introdurre il testamento biologico: ma quale medico in coscienza potrebbe davvero negare che tenere un corpo in vita artificialmente non è un intervento terapeutico? E quale medico potrebbe affermare in piena coscienza che questo espediente, nato da contrattazioni politiche di basso livello, è deontologicamente corretto?

Appello

Quella sul testamento biologico è  una legge che nasce dalla cattiva coscienza, che scarica su pazienti, medici e familiari il dramma di una libertà e di una dignità negata, che si configura come un aggiramento della Costituzione, che crea un ulteriore disuguaglianza tra chi avrà i soldi per permettersi trattamenti umani fuori dai confini e tra chi invece dovrà subire una sorta di tortura di Stato. Infine coinvolge i medici in questo meccanismo assurdo e disumano, chiedendo che essi mettano da parte le conoscenze scientifiche e i loro ideali, per pretendere che si facciano complici di giochi grossolani. E chiedendo anche di scambiare le convinzioni religiose, quando vi siano, con un mercato del potere che ha tutt’altri obiettivi.

Per questo la classe medica italiana nel suo complesso, ma anche individualmente dovrebbe avere la forza e il coraggio di opporre un obiezione di coscienza a questa legge che nasce da una radicale incoscienza e irresponsabilità nei confronti dei cittadini. Questo potrà servire a cambiare le cose quando il testo arriverà in Senato, ma anche e soprattutto  a conservare la propria dignità: questa infatti non solo è strappata al paziente, ma anche a chi accetta, come un apprendista stregone,  di farsi complice di questo furto.

 


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