Appello per elezioni 2014
Rispetto alla fase complessa di crisi sociale e democratica che stiamo vivendo, occorre intraprendere un percorso politico comune della sinistra. Avanziamo questa proposta a tutte le formazioni politiche e sociali della sinistra e alle compagne e ai compagni dei movimenti che, variamente organizzati, si pongono la necessità politica di costruire una sinistra ancora più forte. Oggi infatti larga parte delle donne e degli uomini della sinistra si ritrova divisa. Per questo serve un salto di qualità, qualificando di più e meglio il lavoro politico sui contenuti. E’ possibile mettere in comune la sostanza delle cose che ci uniscono. Con questo metodo, mettendo al centro i contenuti e soprattutto la questione del lavoro e dei suoi diritti, si può costruire un percorso unitario della sinistra.
Occorre mobilitare intelligenze e passioni per creare una diversa visione concreta e alternativa della città. Dobbiamo lavorare ad occasioni vere di confronto al fine di rilanciare in maniera unitaria una nuova idea di Cremona. Un’idea di socialità, di cultura che parta dalla riappropriazione del territorio e dei beni comuni per mettere in campo un nuovo modello di sviluppo fondato sull’economia sociale. È vero, il quadro nazionale non aiuta, anzi, i tagli dei governi che si sono succeduti hanno aggravato ed aggravano pesantemente la situazione, ma proviamo a costruire una controtendenza. Questo è possibile a condizione che la sinistra sappia giocare oggi quel ruolo che ha avuto e dovrà continuare ad avere, abbandonando certa retorica da “de profundis” o, peggio, da “come eravamo”. Una sinistra unitaria, fatta di partiti, di associazioni, comitati, singoli che possono rianimare insieme un punto di vista, una sinistra che già oggi ha idee largamente condivise sulla città. Dal piano “rifiuti zero”, al rilancio del trasporto pubblico, dalla ripubblicizzazione dell’acqua, alla lotta all’evasione fiscale, dall’abbandono della politica delle grandi opere, alla riqualificazione degli spazi pubblici, dal rilancio dei servizi sociali, alla difesa della scuola pubblica, dalla valorizzazione del commercio e dell’artigianato, alla centralità da restituire all’Università e alla produzione e fruizione diffusa della cultura, dalla difesa del lavoro, alle misure da mettere in campo contro la crisi e le politiche di austerità.
Certo, molto si dovrà ancora fare, a partire da un piano sociale che permetta all’intera città di uscire dalle proprie insicurezze, quelle reali, determinate dalla crisi, dalla difficoltà nella ricerca del lavoro a quella di arrivare a fine mese.
Questo confronto è però ancora possibile e tutto da fare. Facciamolo insieme.
Celestina Villa
segretaria della Federazione cremonese
di Rifondazione Comunista