Magazine Lavoro
La vera opposizione in questo paese si fa in piazza con la lotta e non in Parlamento.
La politica si riempie la bocca di tante buone intenzioni e battaglie politiche, ma alla prova dei fatti dimostra il completo servilismo ad un sistema capitalistico che violenta il popolo spogliandolo di ogni diritto e persino della dignità umana. Anno dopo anno assistiamo ad una sistematica distruzione e impoverimento dei diritti conquistati con il sudore e la lotta nei decenni passati. La precarietà ha tolto la fiducia ad un’intera generazione che tra un ricatto ed un altro ha perso la speranza nel futuro. L’aggravarsi della crisi del capitalismo ha incrementato la povertà mentre la disoccupazione giovanile ha superato il 30%. I media trascurano totalmente l’effetto della precarietà, l’abbandono del lavoratore da parte dello stato, la solitudine sociale che sfocia nell’aumento consistente di suicidi per mancanza di reddito e lavoro che vanno ad aggiungersi alla cifra sempre più terribile delle morti bianche.
“I lavoratori debbono rendersi conto delle cause della crisi e prepararsi per una vera guerra: consapevole, pianificata e organizzata che conduca al rovesciamento del potere”Aleka Papariga, leader del Kke
Siamo vittime di una guerra sociale che ha ben pochi precedenti. Dobbiamo prendere coscienza che siamo noi le pedine di questo campo di battaglia. La scelta non è tra il combattere o il tentennare perché la precarietà e la distruzione dei diritti dei lavoratori stanno già infliggendo grosse perdite sociali, a partire dalla nostra generazione. La scelta è tra il morire combattendo o il morire disertando codardamente la lotta. Non possiamo più esitare: è questo il momento della lotta.
Solo combattendo possiamo vincere, e solo vincendo possiamo vivere.
Noi proponiamo un gruppo di lavoro che agisca come un montante. Un agire dal basso che colpisca i poteri forti che sono in cima al sistema. Un gruppo aperto e condiviso che costruisca le basi per il referendum contro la legge 30 ed una legge di iniziativa popolare contro le delocalizzazioni e che sappia integrare una serie di rivendicazioni per il popolo che lavora.
Per questo lanciamo un appello rivolto in particolar modo alla base del nostro partito, Rifondazione Comunista, e alla Federazione della Sinistra che nel 2009 annunciò la campagna referendaria per abrogare la legge 30. Un annuncio che si è fermato alle sole promesse, senza alcun riscontro nella realtà. Una mancanza di coraggio che, visto i risultati dei referendum di quest’anno, hanno dimostrato l’inefficacia di un gruppo dirigente poco incline alla lotta.
In questi giorni Paolo Ferrero, segretario nazionale del PRC, ha ribadito la proposta.
Una sinistra forte e credibile deve avere il coraggio di fare quello che proclama, per questo ci rivolgiamo innanzitutto alla base dei partiti e movimenti comunisti ed anticapitalisti presenti in Italia, al sindacalismo di base e a tutti coloro che ne sono interessati, affinché tutti insieme possiamo costruire un gruppo di lavoro che possa lottare per la nostra sopravvivenza politica e sociale.
“il nostro partito saprebbe combattere e vincere su qualunque terreno, chiamando all’unità e alla lotta tutte le forze popolari e democratiche, come abbiamo saputo fare nei momenti più ardui e difficili” (Berlinguer)
Per aderire all’appello e ai gruppi di lavoro scrivici: [email protected]
Link: http://stopprecarieta.blogspot.com/2011/06/appello-lotta-per-noi-contro-la.html
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