L’associazione europea per i diritti dei consumatori denuncia il comportamento scorretto di Apple nei confronti dei suoi fedeli fan.
Da poche ore sono iniziate le vendite dell’iPhone 5 nei negozi Apple di Stati Uniti, Australia, Canada, Francia, Germania e Regno Unito. Mentre i fan dell’azienda di Cupertino attendono di avere tra le mani il nuovo melafonino, non si arrestano le critiche contro il nuovo connettore Lightning. ANEC, associazione europea per i diritti dei consumatori, ha pubblicato un comunicato con il quale denuncia la pratica scorretta di Apple che, in poco tempo, ha reso obsoleti milioni di accessori compatibili con il precedente connettore a 30 pin.
Secondo il Segretario Generale di ANEC, Stephen Russell, Apple sembra pronta asfruttare i suoi fedeli fan aspettando che paghino la somma necessaria per acquistare l’adattatore Lightning (in Italia il prezzo dovrebbe essere di 29 euro). Solo così sarà possibile collegare tutti gli accessori dotati di connettore a 30 pin, introdotto nel lontano 2003 con l’iPod. Nel corso dell’evento di presentazione dell’iPhone 5, Phil Schiller, vice presidente senior dell’area marketing, ha promesso l’arrivo di nuovi accessori compatibili, ma per gli utenti ciò comporterà ulteriori esborsi di denaro.
L’associazione europea che difende i diritti dei consumatori sottolinea anche il mancato rispetto dell’accordo volontario sottoscritto da Apple (e da altri produttori) nel 2009. L’azienda guidata all’epoca da Steve Jobs aveva appoggiato l’adozione di un caricabatteria comune con connettore micro USB. Come sottolinea Russell, a differenza dei suoi concorrenti, Apple continua invece ad utilizzare un connettore proprietario incompatibile con lo standard:
Se Apple non è disposta ad adottare la micro USB, dovrebbe fornire gratuitamente ai consumatori un adattatore per rendere compatibile Lightning con lo standard micro USB. Sappiamo invece che l’adattatore costerà 19 euro in Europa.
ANEC ritiene quindi che l’obiettivo di trovare una soluzione comune per i telefoni cellulari non sia stato ancora raggiunto. Per questo motivo, la Commissione Europea dovrà prendere atto dell’inefficacia dell’accordo quando quest’ultimo scadrà alla fine dell’anno.
Fonte: ANEC