Apple vs Samsung: ecco il verdetto finale

Nella scorsa notte, la giuria del tribunale di San Jose ha ufficialmente deliberato il proprio verdetto: andiamolo a vedere insieme!

Durante la notte tra il 24 e il 25 la giuria (con la giudice Koh) ha deliberato la propria sentenza: Samsung ha infranto numerosi brevetti Apple, non solo di design, ma anche si sistema. Secondo i giudici, l’azienda coreana avrebbe infranto sette brevetti, tra cui il bouce back, il pinch to zoom e il double tap to zoom, oltre che vari tipi di design (quest’ultimo solo su alcuni telefoni) e la schermata iniziale. Samsung, secondo la giuria, ha copiato volontariamente  i brevetti Apple, quindi sarà costretto a pagare un miliardo cinquantuno milioni di dollari come multa. Per finire, per Apple c’è stata una piccola sconfitta, infatti i Galaxy Tab non sono stati giudicati copiati. Per quanto riguarda il lato Samsung, tutte le accuse su alcuni suoi brevetti che Apple aveva copiato sono decadute, per invalidità dei, appunto, brevetti. Il risarcimento, comunque, è sempre minore rispetto a quello chiesto da Apple, che voleva far pagare a Samsung due miliardi di dollari. Per la Mela, quindi, una vittoria quasi se non schiacciante. Un messaggio chiaro al tutto il mondo Android. Vi riportiamo in calce le dichiarazioni dei legali Samsung e di quelli Apple.

Samsung:

Il verdetto di oggi non deve assolutamente essere visto come una vittoria da parte di Apple, ma piuttosto come una sconfitta per i consumatori. La conseguenza sarà una minore possibilità di scelta, minore innovazione e prezzi potenzialmente più alti.

E’ un peccato che le leggi riguardanti le proprietà intellettuali possano essere manipolate per dare ad una società il monopolio riguardo il design di dispositivi rettangolari con angoli arrotondati. I consumatori hanno diritto di scegliere e sanno cosa stanno comprando quando hanno tra le mani un prodotto Samsung. Apple avrà vinto questa battaglia, ma la guerra non finisce qui, porteremo avanti le nostre idee in tribunali di tutto il mondo, alcuni dei quali hanno già respinto le affermazioni dell’azienda di Cupertino.