Per la prima volta il Comitato per i medicinali per uso umano dell’ente europeo di regolazione Ema ha assegnato la categoria “farmaco” a un prodotto di tipo cellulare, basato sulle staminali adulte.
Il nuovo medicinale, denominato “Holoclar”, rappresenta il punto di arrivo di anni di ricerche condotte sulle cellule staminali epiteliali dal Centro di medicina rigenerativa «Stefano Ferrari» di Modena e dallo spin-off universitario Holostem Terapie e un passo in avanti davvero rilevante per tutto il settore delle biotecnologie europee.
Dietro questo risultato, c’è, dunque, un lunghissimo lavoro. L’intuizione di poter ricreare in laboratorio epiteli di rivestimento, a partire dagli anni ’90, ha avuto il primo riscontro nella possibilità di rigenerare la cornea mediante l’espansione delle staminali contenute in quella piccola zona dell’occhio denominata “limbus”, tra la cornea e la congiuntiva. Colture autologhe di staminali del “limbus” sono, così, nel tempo diventate routine per la rigenerazione della cornea e il recupero della capacità visiva in pazienti che hanno subìto ustioni o traumi consistenti, ma anche nei casi di leucoma e distrofia corneale. Le cellule prelevate vengono coltivate in laboratorio, inserite su un supporto di fibrina e quindi inviate alla struttura che eseguirà l’innesto. Il risultato è una cornea trasparente e stabile, che non genera rigetto nei pazienti.
Sono sempre più numerose le ricerche che confermano i risultati positivi derivati dall’uso delle cellule staminali nel trattamento delle patologie genetiche, come per esempio le malattie ereditarie del midollo osseo, leucodistrofia metacromatica per le patologie neurodegenerative, la beta talassemia e l’anemia falciforme.
Fonte: “Avvenire”