Ticket commisurati al reddito, con vantaggi per le famiglie più povere, e la determinazione di un tetto sotto il quale il contributo non verrà richiesto; competenze più forti per il ministero della Sanità e un piano di rientro dai disavanzi finanziari. Sono le principali misure contenute nel Patto per la salute, l’accordo triennale tra Governo e regioni in merito alla spesa e alla programmazione del servizio sanitario nazionale, appena approvato dagli assessori alla Salute delle regioni e illustrato a Palazzo Madama dal ministro Beatrice Lorenzin.
Tutti i risparmi che il patto si prefigge di ricavare resteranno nella Sanità per essere reinvestiti e l’entità del fondo sanitario salirà dai 109 miliardi di quest’anno ai 115 nel 2016. Un patto di sistema, ha spiegato lorenzin, che ha un vincolo con una clausola di salvaguardia.
Sono state inoltre individuate e inserite le risorse per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza: 900 milioni di euro, da ripartire in tre anni, fino al 2016.
MC
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