Magazine Palcoscenico

Appunti 2 - L'Opera.... Il Musical... e l'Opera Popolare

Creato il 17 gennaio 2010 da Barono
Vorrei qui approfondire il mio punto di vista su alcuni aspetti che a me paiono importanti, ma che pochi autori, specialmente di spettacoli nostrani, sembrano aver còlto:

L'Opera.... e Il Musical...
Asserire che la Commedia Musicale (o Musical) è la forma moderna dell'Opera, sarebbe come asserire che Battisti è l'equivalente moderno di Bach: sono semplicemente due generi musicali separati, ognuno con le sue strutture, i suoi pregi e i suoi difetti. Certo, esistono le contaminazioni (del resto, anche la Carmen nacque come "opera comica" drammatica), ma a mio parere rimangono separati.
Questa divisione a mio parere, è fondamentale anche dal punto di vista drammaturgico, cioè del "come" si va a "esporre" la storia da raccontare.
Nell'Opera si parte dalla stesura di un libretto, avente una struttura metrica abbastanza regolare e di un numero di atti variabile, da musicare successivamente:
Partendo dunque in questo modo è possibile creare un'ossatura drammaturgica più solida e compiuta, con
piu' "spazio" da dedicare alla caratterizzazione dei personaggi, delle situazioni e allo svolgimento della trama.


Nel Musical accade l'inverso
, generalmente difatti i testi sono ricalcati sulle musiche, che hannoin genere la struttura della
"canzonetta" moderna: formata da moduli semplici, ricorsivi e meno "ariosa", spesso non hanno una struttura metrica regolare .
La parte recitativa è abolita
, o appena accennata come parte del brano stesso; inoltre i drammi non superano quasi mai i due atti: percio' l'azione, svolgendosi in meno "spazio" drammaturgico, viene spesso "accennata" piu' che raccontata.
Queste caratteristiche dovrebbero essere ben chiare a chi vuol metter sù un dramma musicale, a meno che non sia già tanto esperto che puo' permettersi il lusso di "giocare" con la materia.
Accade infatti sempre piu' spesso (specialmente da noi) di assistere a spettacoli che, pur famossissimi e blasonati, non essendo né l'una né l'altra, finiscono per annoiare entrambe le categorie di spettatori:
I melomani vorrebbero un libretto più curato stilisticamente (e si trovano invece della banale simil-prosa incolonnata), e gli amanti della Commedia Musicale vorrebbero motivi più accattivanti e "immediati" (ed invece si trovano ad ascoltare un Requiem di due ore).
Ultimamente va di moda definire questi mattoni noiosi di cui sopra con in nome di "Opera Popolare".
In realtà ho impressione che si tratti di una definizione inventata di sana pianta da Cocciante per nobilitare il Fiasco degli ultimi suoi spettacoli (e di quelli che gli assomigliano).

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