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Appunti di storia micenea

Creato il 05 ottobre 2014 da Valeria Vite @Valivi92

Oggi condividerò con voi i miei appunti di storia greca perciò sarà un po’ come se vi portassi in università con me. Il tema del giorno è storia micenea…

La civiltà micenea divenne la più potente della Grecia quando nel 1380 a.C. crollò la civiltà minoica, ma i primi inediamenti si formarono intorno al 1600 a.C.. Le principali città micenee si trovavano nel Peloponneso, le più celebri erano Micene, Pilo, Tirinto e la capitale Tebe, di cui non sappiamo se dominasse le altre città o se fosse semplicemente la città-stato più potente. Secondo alcuni studiosi i micenei erano popoli provenienti dal Nord mentre secondo altri (ed è questa l’ipotesi più probabile) derivarono da popolazioni locali che avevano gradualmente accumulato ricchezze.

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Maschera funeraria

I micenei erano un élite guerriera che viveva arroccata in città fortificate; i ritrovamenti archeologici ci rivelano che erano un popolo molto ricco. Si dedicarono al commercio, per il quale viaggiarono per tutto il Mediterraneo sino al Baltico; importavano ambra, metalli preziosi e oggetti di lusso.
I micenei controllavano regioni molto lontane dal Peloponneso come l’Argolide, la Tessaglia e la Beozia.

Il re di una città stato micenea, chiamato Wanax, aveva poteri religiosi, politici e giudiziari; regnava dal Megaron, una sala suddivisa in tre parti al cui centro si trovava il trono. Il Lawaghetas era invece il comandante militare e i Basileis erano i capi di gruppi più ristretti di persone. Era molto importante anche la Gherusia, il consiglio degli anziani.

Riguardo alla religione, molti degli dei in cui credevano i Micenei compaiono anche nel pantheon dei greci, come Zeus e Dioniso.

Per quanto riguarda invece la scrittura, i micenei utilizzavano la lineare A adattata alla loro lingua. Scrivevano su tavolette di varie dimensioni in argilla cruda, incidendole con uno stilo. Gli archeologi hanno ritrovato tavolette in vari colori in quanto i vari incendi che si sono susseguiti nel tempo ne hanno cotte alcune rendendole in terracotta. Le tavolette, di funzione amministrativa, erano per lo più elenchi e registrazioni annuali di alimentari, armi, carri, uomini, tele, ecc…, suddivisi da linee orizzontali o verticali. Sulle tavolette troviamo inscritti nomi di persona, ideogrammi, termini di scrittura sillabica (l’alfabeto sillabico miceneo annoverava circa novanta sillabe) e numerali. Aggiungendo ad un’ideogramma un termine determinativo si specificava il genere e il numero dell’oggetto indicato.
Talvolta i micenei scrivevano anche sui vasi per indicare il nome del proprietario, il contenuto o la provenienza.

Micene fu riportata alla luce da Schliemann leggendo i poemi omerici, lo stesso metodo che utilizzò per ritrovare Troia. Le tombe più antiche, risalenti al 1650-1550 a.C., vennero rinvenute entro le mura e furono chiamate “tombe a fossa del circolo A“, un nome che deriva dal fatto che furono le prime ad essere riportate alla luce; nelle tombe a fossa talvolta vennero rinvenuti anche più defunti contemporaneamente. Sono più recenti delle “tombe a fossa del circolo B“, ritrovate all’esterno delle mura. I defunti micenei venivano seppelliti con un ricchissimo corredo: vestiti di lino e lamine d’oro, gioielli e maschere funerarie d’oro, produzione artigianale raffinata e prodotti di altri popoli, soprattutto cretesi o provenienti dalle isole Cicladi.

Porta dei Leoni.

Porta dei Leoni

A Micene furono ritrovati i resti di tre cinta murarie: le prime, del 1350 a.C., difendevano il palazzo; le seconde, risalenti al 1250 a.C. e comprendenti la celebre Porta dei Leoni, inglobano alcune tombe monumentali risalenti ad un secolo prima; le terze, del 1200 a.C. (epoca di grandi pericoli, in cui si avvicinava la fine della civiltà micenea), racchiudono una sorgente d’acqua per poter fare rifornimento in caso di assedio.

I palazzi vennero distrutti non contemporaneamente, ma all’incirca nello stesso periodo storico. Non si sa bene per quale motivo finì la civiltà micenea ma sono state formulate varie ipotesi: l’invasione dei Dori, dei terremoti, siccità e carestie, lotte interne, l’invasione dei popoli del mare. Il tramonto di questa affascinante civiltà segnò la fine dell’età del bronzo e l’inizio dei Dark Ages, in Italia chiamati Secoli Bui.


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