Magazine Cucina
Mi rendo conto che forse non è il momento migliore per rinvangare giorni di luce e temperature quanto meno costanti ma il magone mi ha preso ora. Ora che non se ne capisce più nulla di questo meteo. Ora che si è deciso di fare concorrenza spietata agli amici della terra di Albione. Inizio questo lungo post dicendovi che questa fa parte delle mie ricette del buonuomore, di quelle che ogni tanto ognuno su questa terra dovrebbe potersi permettere. Se pur visitata tante e tante volte , non mi stancherò mai di tuffarmi in Umbria, nella pace che tanto verde sa infondere. E' un toccasana per me . E' come fare una seduta di yoga superconcentrata e uscirne fuori migliori. Sono innamorata di questa regione e ogni volta che torno mi innamoro un po’ di più.
Mettetevi comodi perché vi racconto cosa mi è rimasto nel cuore di un breve soggiorno estivo. Luglio 2012 il maritozzo e io decidiamo di partire per un fine settimana. Relax è la parola d’ordine e cosi , volendo stare a stretto contatto con la natura, scegliamo di trascorrere un paio di giorni in un ‘oasi. Si si , avete letto bene: un’oasi, destinazione Oasi Verde Mengara, vicino Gubbio (sapete che amo poco pubblicizzare , ragion per cui lascerò parlare le foto e dirò solo una parola: perfetto, inclusa “l’inaspettata sorpresa” trovata in camera ma proseguite e capirete :-)
E’ un posto meraviglioso dove la mattina ci si sveglia davvero al canto degli uccellini : l’aria è frizzante e la stanza accogliente e silenziosa, quello che ci vuole. Facciamo un giretto. Alberi, piante e sentieri…c’è perfino un laghetto ma i miei ricordi di questo posto sono legati a loro, i miei preferiti . I meno blasonati e i più umili e dolci animali della terra. Come fai a non amarli? Gli asinelli si lasciano avvicinare e peccato per la rete che ci separa, sono cosi belli. Qui c’è anche un buffo pappagallo che continua a salutarci ogni volta che entriamo e usciamo dalla sala ristoro: si chiama coccorito. Sapete che tutti i tavoli sono occupati ? ….. Mmmm, buon segno e poi i piatti di servizio sono cosi tipici, provengono da Deruta. A questo proposito vi informo che il luogo negli anni è stato più volte segnalato dalla guida Touring Club e che ancora rimpiango certi manicaretti eugubini…
Ci prepariamo per un bel giro. Gubbio ci attende. I pigri sono avvisati: cambiate destinazione. Tutto il centro della cittadina umbra si sviluppa in altezza e l'auto si può usare solo sino a un certo punto, per questo motivo occorrono scarpe comode, voglia di camminare e fiato,.... tanto fiato. Il maritozzo mi segue e scatta ogni tanto una foto…Ma che bellezza, pare di tornare indietro di secoli. Qui ci sono stemmi che ci ricordano che tanti mestieri sono nati in questo posto. Camminando incappiamo nel celebre nome del protagonista di una fiction e un ristorante gliene rende omaggio ma non abbiamo tempo, dobbiamo proseguire . E si continua a salire! Vedo le guglie del Palazzo deiConsoli svettare in cima, non lontano da me : -) la piazza più grande e famosa del paese ( e della tv? ) mi aspettano. Un ultimo sforzo ed eccoci. Meraviglia, restiamo senza parole: che panorama! Un paio di ore trascorrono all’interno del palazzo, una visita al museo civico e alle “tavole euguvine” qui custodite ci raccontano di questa città ma…non possiamo scattare foto!
Proseguiamo per i vicoli. Ci sentiamo stranieri tra gli stranieri, ma gli italiani sono tutti al mare?. Ecco la celebre Fontana del Bargello nell’omonima piazza. Che faccio? Ci giro tre volte intorno? Non vorrei perdere l'occasione di patentarmi...Ma si, ecco per ben per tre volte e l'ultimo fiato è andato, argh...Una spruzzatina d’acqua ed è fatta , sono matta a tutti gli effetti e mi gira la testa... no no , macchè, è fame, lo so.Ci fermiamo a mangiare un boccone da “Il Bargello” li di fronte. Il proprietario ci racconta della Corsa dei Ceri e del Baccalà alla ceraiola che in quella giornata i ceraioli che portano i santi in spalla mangiano per tradizione e devozione La nostra giornata non è finita però…qui si continua a salire.. ci prepariamo ad andare in funivia!
Ragazzi, è bellissimo quassù! Questa piccola gabbia oscilla ad ogni nuovo traliccio che incontra. Sono tanto rapita dal panorama che neanche mi accorgo di essere arrivata in cima!
Ora si che mi sento...alta! A parte il bellissimo paesaggio che merita qui si trova la basilica del protettore degli Eugubini, Sant' Ubaldo.
Ciò che mi colpisce di più è il silenzio che invade il posto. Tutto è rarefatto e fermo. Ci avviamo verso la basilica, precede l'entrata ...si, indovinato, una scalinata che ci porta all'interno di un bellissimo chiostro :-)
Ed eccoli i famosi ceri. Visti da vicino sono altissimi ed enormi quasi non ci si crede che vengano portati in spalla con sopra i tre santi della città. La data è quella del 15 maggio di ogni anno. E' buffo però, mi fanno pensare tanto alle clessidre : -)! In fondo alla navata principale si trova la statua del santo protettore. Lo sapete che tra tutti e tre i santi - S. Ubaldo, San Giorgio e Sant''Antonio - , il cero di S.Ubaldo è il più leggero? Si fa per dire: 10 kg in meno rispetto agli altri e pesano 300 kili l'uno!
E' ancora presto ,ci godiamo questo posto e aspettiamo che il tramonto ci invogli a tornare giu. Ci resterei ancora un pò io..mmm... le gambe però reclamano riposo e si rientra.
Bella giornata, c'è tempo per un tuffo in piscina e poi via...bagagli! E a proposito di bagagli non indovinerete mai chi abbiamo trovato su uno di questi, pronto a partire con noi: uno scorpione. Pare che qui siano frequenti e la proprietaria ci ha candidamente spiegato che è normale Penso: per fortuna che non mi fanno paura altrimenti...Lei prosegue: "certo signora mia, del resto siamo in campagna , a volte capitano perfino tra le lenzuola". Quest'ultima immagine mi accompagna per tutto il viaggio di rientro. Un pò ci rido su: ma te lo immagini? Un pò...e ho un leggero brivido ...
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