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Nello speciale di MAT 2020 dedicato a Bernardo Lanzetti, Mauro Selis si è occupato degli aspetti psicologici realativi allo strumento “voce”: pensieri inusuali, quando si pensa alla musica, ma di sicuro interesse generale.
Un illustre e spiritualmente elevato personaggio dello scorso secolo, il Mahatma Gandhi, affermava con decisione che: “ La voce umana non potrà mai raggiungere la distanza coperta dalla sottile voce della coscienza”. Dopo queste - intense - parole serve il silenzio, per meditare. Nel “suono del silenzio” le idee possono volteggiare armoniose nell’ aeree e si intrecciano con i pensieri in un vortice creativo e benefico. Personalmente credo che, per smuovere certe coscienze, ci sia anche bisogno della voce umana. Un dialogo appassionato, un grido, uno slogan, una canzone, una imprecazione o più semplicemente una verbalizzazione di interesse o di stimolo e la parte emotiva si consolida, con ricchezza interiore, e sprigiona tutta la sua vitalità. The voice (non il talent show!) era Frank Sinatra. Bono Vox è il cantante, leader carismatico, degli U2. Demetrio Stratos usava la voce come strumento con le diplofonie, trifonie e quadrifonie (due, tre e quattro suoni contemporaneamente emessi con la voce). La soprano Maria Callas, non era la migliore tecnicamente con la voce, ma sicuramente era la cantante lirica con il repertorio musicalmente più espressivo ed emozionale. La voce è uno degli elementi caratterizzanti di un individuo. Un tratto di distinzione importante come la corporatura o il colore degli occhi. Alcune categorie di persone comei cantanti, i politici e gli attori spesso migliorano le capacità comunicative della propria voce con vigorose esercitazioni sulla dizione. A volte la voce ha un potere di autorevolezza non indifferente, anche se non è sufficiente. E’ noto, infatti, che il Presidente americano Abraham Lincoln avesse una voce acuta come quella di una bambina di sei anni, eppure è riuscito a lasciare impronte indelebili nella storia e non solo di quella americana.La voce la puoi ascoltare anche senza vicinanza fisica. Puoi immaginare solamente chi sta parlando in quel momento, per radio o al telefono …, non sapendo nulla della sua morfologia. Oppure, quando conosci il tuo interlocutore, puoi cogliere sfumature sul suo stato morale e/o fisico: “Ti sento dalla voce che non stai bene…”. La voce è come uno sguardo all’interno dell’anima. Molteplici sensazioni sono determinate dalla voce. Il ricordo delle ninna nanna canticchiate dalla mamma sono indelebili tracce mnestiche nella memoria collettiva di molti di noi. I genitori devono fare attenzione al tono di voce che usano, in quanto già all'interno del pancione della mamma il feto è in grado di avvertire i suoni e probabilmente a discriminare le voci. La voce muta con l’età. E’ tenerissimo vedere i propri figli che crescono di statura, con le forme che si fanno adulte e la voce che segue questa evoluzione. Si dice che le frequenze basse della voce di un uomo facciano vibrare l’utero di una donna!. Non so se abbia una base scientifica questa affermazione ma , sicuramente, la voce che seduce una donna deve essere preferibilmente calda e profonda. La voce rimane impressa. Quante volte si è detto di una donna con una voce ammaliante al telefono poi si è dimostrata, fisicamente, totalmente diversa dalla leggiadria del timbro vocale! Molti anni fa, all’inizio della mia attività di Psicologo che si occupa di dipendenze patologiche, mi accadde un fatto particolare. La mia equipe dell’ASL doveva inserire un giovane paziente alcolista in una Comunità piemontese specializzata nel recupero di ragazzi problematici. Al telefono, l’operatrice di turno mi rispose con una voce così sensuale che rimasi folgorato come mai mi era accaduto nella vita. Presi appuntamento per accompagnare il paziente, assicurandomi che la suddetta “pulzella” fosse in servizio. Confesso che in quell’istante la curiosità maschile aveva avuto il sopravvento rispetto alla professionalità. Anche gli strizzacervelli, ancorché giovani ed inesperti, hanno le proprie debolezze umane. Il giorno della visita alla struttura con il paziente, fremevo dalla voglia d’incontrare il corpo di quella voce così angelica che mi aveva turbato interiormente. Ebbene, la ragazza in questione, sulla trentina, con lineamenti e corporatura nella media era una suora laica, per cui inconquistabile. Mentre spiegava al paziente le attività della struttura, per un attimo chiusi gli occhi e ritrovai l’incanto di quel suo timbro totalmente seducente… quali stranezze la vita ti fa scorrere accanto! Un dramma assoluto riguarda i danni alla laringe che è la sede delle corde vocali ed è perciò un organo indispensabile per il linguaggio e il timbro di voce. L’asportazione della laringe comporta la perdita della voce abituale. La facoltà di formare la voce tuttavia permane. Ciò nonostante, questa perdita è un evento traumatico perché per i laringectomizzati è fondamentale opporsi fin dal principio al rischio dell’isolamento dovuto al loro status fisico e ad un atteggiamento depressivo. Con il tempo, l’esercizio e soprattutto una forte dose di volontà, riusciranno nuovamente a parlaree a farsi intendere, anche senon sarà mai più come prima. Da bambino mi facevano profonda impressione le persone che parlavano con i laringofoni. Un'altra angosciante situazione riguardante la voce, seppur nella finzione cinematografica, la vissi da adolescente attraverso la visione del sublime e toccante film Incompreso di Luigi Comencini. Nel film, Andrea il primogenito di due figli di un console inglese rimasti orfani della mamma, trascorre svariate ore a riascoltare - di nascosto - la voce della madre, incisa nella bobina di un magnetofono. Intensissimi i primi piani che inquadrano gli occhi azzurri ed espressivi del piccolo attore, pieni di lacrime nell’ascoltare la testimonianza sonora. Successivamente Andrea cancella, in maniera del tutto involontaria, dal registratore a nastro, la voce della madre, ricordo unico e prezioso di un affetto che aveva lasciato la veste terrena.Straziante la scena quando il ragazzino si accorge di aver eliminato l’unica traccia sonora di chi non c’era più. La voce come elemento fondamentale del perenne ricordo.Un'altra situazione affascinante è il fenomeno dell’eco. La voce che si propaga contro le pareti della roccia come una pallina magica che rimbalza e si allontana da te o si diffonde per la vallata e sembra correre a perdifiato alla velocità del suono. Uno stupore sensazionale per le leggi fisiche della natura. Nel paziente psichiatrico affetto da schizofrenia, è frequente trovare l’uditore di voci. Anche se sentire le voci e avere delle allucinazioni uditive non è sempre e necessariamente un sintomo di psicosi. Nei casi patologici, le voci si manifestano incessanti nella testa del paziente, creando gravi problemi di gestione della propria vita in quanto condizionano pesantemente i comportamenti. Estremamente temibili sono le “bad voices” (le voci cattive) che possono istigare anche ad atti auto ed etero violenti (ad es. suicidi e omicidi). Nella mia professione ho incontrato casi di uditori che avevano riconosciuto fino a 50 voci diverse che percorrevano i labirinti della loro mente. Il mistero della psiche umana! In questo cammino, migliaia e migliaia di voci ci accompagnano creando un paesaggio sonoro unico ed irripetibile. Dalla lallazione al canto, dai fonemi all’urlo, passando alla voce in senso figurativo che può significare richiamo o ammonimento. Parafrasando l’Infinito di Giacomo Leopardi: “ mi è davvero caro navigar in questo oceano di voci , così diverse per estensione, intensità acustica, altezza e timbro”.
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