Ok chiuso, Bersani ha fatto ciò che doveva fare nella situazione data, non ha trovato sponda nel M5s il quale si è rivelato qualcosa di diverso da ciò che era lecito aspettarsi che fosse.
Da parte Pdl si dice che Bersani ha sbagliato a percorrere la strada di un accordo con il M5s e a sbarrare il passo ad un accordo con loro, per come sarebbe invece avvenuto in un ogni paese europeo, come ad esempio in Germania.
E’ vero però che in Germania il giudizio che l’elettore della Spd (la corrispondente formazione di sinistra) è portato a dare sulla Merkel (la corrispondente leader della destra) e sulla sua classe dirigente non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che l’elettore del Pd dà di Berlusconi e della sua classe dirigente.
Se il giudizio di “impresentabili”, riferito ai dirigenti Pdl, pronunciato dalla giornalista Lucia Annunziata nella sua veste di intervistatrice televisiva, è da classificare come infelice ed inopportuno, tuttavia è pur vero che è ciò che pensa la stragrande maggioranza dell’elettorato ad esclusione soltanto di quello dello stesso Pdl.
C’è da considerare poi che la campagna elettorale di Grillo da un lato e di Berlusconi dall’altro pur essendosi già celebrate le elezioni, non si è affatto fermata e viene continuata da entrambi, all’inseguimento l’uno del 100% dell’elettorato e l’altro della maggioranza in eventuali e altamente probabili nuove elezioni a distanza ravvicinata.
Il Pdl in questa rincorsa della maggioranza, ha giocato di rimessa, ed ha avuto buon gioco a far apparire Bersani ed il Pd, la causa da rimuovere per arrivare ad un governo del paese.
Berlusconi si è offerto per larghe intese proponendo condizioni, che sapeva bene l’interlocutore (Bersani in primis) non avrebbe potuto accettare.
Ciò ha alimentato la divisione (per ora solo sotterranea) nel campo avversario e contemporaneamente, con una martellante presenza in voce nei principali telegiornali televisivi ha sottolineato in prima persona tutti i passaggi della crisi e continuando ad offrire la sua disponibilità ha rafforzato l’immagine di forza responsabile di governo.
Effetto di tale strategia è oggi un consenso in crescita e sopratutto il trovarsi una fetta sempre maggiore di elettorato “caldo”, ben disposto verso le sue argomentazioni di “grande pacificatore” nazionale.
E’ per questo che Berlusconi grazie anche alla sponda offertagli da Grillo è passato dal rischio di perdere tutto all’avere tutto da guadagnare da qualsiasi soluzione.
Sarà la storia a dire se alla fine Grillo avrà avuto ragione nel contribuire in modo certo e determinante a fare uscire Berlusconi dall’angolo e a rilanciarlo.
Qui per ora ci si limita alla presa d’atto della conferma ancora una volta della validità del principio detto della “eterogenesi dei fini“.
‘La concezione dell’”eterogenesi dei fini” fu teorizzata per la prima volta da Giambattista Vico, secondo cui la storia umana contiene in sé potenzialmente la realizzazione di certe finalità. In questo senso dunque ben si comprende che il percorso evolutivo dell’uomo è mirato al raggiungimento, tappa dopo tappa, di un qualche fine. Tale percorso non è però da intendersi come lineare. Può accadere che, mentre ci si propone di raggiungere alti e nobili obiettivi, la storia arrivi a conclusioni opposte.
« Pur gli uomini hanno essi fatto questo mondo di nazioni [...] ma egli è questo mondo, senza dubbio, uscito da una mente spesso diversa ed alle volte tutta contraria e sempre superiore ad essi fini particolari ch’essi uomini si avevan proposti.»
Talvolta infatti l’umanità corre il rischio del “ricorso”, ossia rischia di tornare indietro nel prestabilito percorso di auto-miglioramento a causa di errori di natura sociale e/o politica (inaridimento del sapere, perdita di memoria storica). Ma il “ricorso” è soltanto temporeaneo. Con forza, coraggio, fatica e sofferenza ogni volta l’umanità ha saputo e saprà sempre riprendere il suo cammino progressivo.‘ – Wikipedia