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Aprire un nuovo albergo…a che prezzo?

Da Httclub1 @httclub1

hotel-receptionA proposito di tasti dolenti, ho pensato di scrivere qualcosa relativamente all’impresa alberghiera e procedure da seguire (giacchè ho notato quanto questo argomento sia richiesto!)

Già perchè trattandosi di Paese Italia, tutti coloro che desiderano aprire un’ impresa alberghiera dovranno preventivare un mare di cosine, che io proverò a raccontare (ma il tutto sempre e solo basato sulla mia curiosità e fonti di studio)…

Prima di tutto occorre fare uno Studio di fattibilità prima di aprire o avviare una qualsiasi attività ricettiva. Perchè?

E’ importante cercare di preventivare quanti più problemi e costi si andranno ad affrontare prima di trovarsi in situazioni scomode non previamente considerate. In che cosa consiste?

Mi ricordo che in passato, durante un corso di Revenue Management tenuto dal Dr. Franco Grasso, fu chiaramente detto quanto la location sia alla base dei nostri sogni e prospettive di buon guadagno…

Non si può pensare di aprire una meraviglia di struttura in una località che per svariati motivi rappresenterebbe un sicuro Flop dal punto di vista di interesse turistico…

Capire quindi attraverso un’analisi accurata : se la location prescelta potrà ottenere dei risultati positivi o se è in grado di apportare alla neo-azienda valore e se sì in quanto tempo presunto ed anche in quanto tempo ci ripagherà dell’investimento fatto (ROI – return on investment)

Il documento formale che completa lo studio di fattibilità si chiama Business Plan (e direi che vale un pò per tutti i comparti economici).

Consiste nel definire una serie di elementi, obiettivi, tempi e costi da preventivare. Tempo fa parlai di obiettivo S.M.A.R.T. (specific-measurable-achievable-realistic-timely)…

In questo caso specifico, il Business Plan serve per prevedere e stabilire linee di condotta, mercati, prodotto dell’impresa e deve definire gli obiettivi e misure per raggiungerli.

Nella scelta della location, sono da tenere in forte considerazione :

  • Attrattive e risorse dell’area (=culturali, naturali, legate magari al business perchè vicino ad industrie)
  • Accesso e facilità di trasporti (autostrade – aeroporto – stazione ferroviaria o altri servizi di supporto)
  • Vicinanza ai bacini di utenza (coloro che generano la domanda)
  • Individuazione ed analisi dei reali o potenziali competitor (c.d. Benchmarking)

Come? (individuando tutti coloro che si trovano nelle nostre vicinanze e che commercializzano un prodotto o servizio simile al nostro, rivolto allo stesso target di clienti)

  • Segmentazione della domanda e previsione dei trend di mercato
  • Quantità della potenziale domanda da soddisfare…

Come? Una buona risorsa di ricerca informazioni può essere rappresentata per esempio dagli enti di promozione turistica (per capire il flusso turistico, con che percentuale nella zona di nostro interesse nonchè di che nazionalità).

Avvalersi quindi di un’ accurata analisi, ricerca sul campo, eventuali dati presenti in uno storico, conclusioni finanziarie, reporting scritto ed accettazione spesa di partenza.

Cosa ricercare? Tutto ciò che rientra nello studio che si sta facendo…informazioni relative alla location, individuare le organizzazioni locali specializzate in statistiche, dati e storico, sviluppare una serie di contatti (con aeroporti, camere di commercio, associazioni alberghiere…).

Ora, tra i soggetti da contattare è molto importante la figura dei nostri competitor. In modo da capire attraverso i dati che generosamente dovrebbero produrci, la storia della proprietà – accesso e visibilità – rinnovamenti passati effettuati – tasso di occupazione, ricavo camere degli anni passati e la previsione – apertura annuale o stagionale – segmenti di mercato – concorrenza – maggiori generatori di domanda – fattori chiave determinanti ricavi e costi…

Ora sorge spontanea la mia domanda : Chi mai farebbe questo?

Se definiamo qualcuno “concorrente” in quanto per servizio e/o prodotto, prezzo di vendita, occupazione, segmento di riferimento ecc ecc è similare alla nostra ambizione, come possiamo davvero credere che sia disposto a “sbottonarsi”?

Invero sono più dell’idea, per una serie di motivazioni maturate nel tempo, che si tenda ad esplicitare il minimo indispensabile e ragionevole per una comunicazione pubblica e garbata. Quindi tenderei più a ragionare sul principio del “chi fa da sè, fa per tre” e puntare sulle ricerche di mercato via Web (una inesauribile fonte di preziose informazioni).

Per non dilungarmi troppo, anche perchè ci sono in tal senso professionisti specializzati nelle Start-up, direi solo che il passo successivo sta nell’analizzare i dati raccolti ed effettuare un’iniziale analisi (valida per l’anno in corso) e relativa a :

  • Analisi della futura e potenziale domanda
  • Previsione della domanda e sua composizione
  • Tipologia (business, leisure (famiglie; gay friendly; pet friendly, bikers ecc ecc). Molto sta in ciò su cui vogliamo puntare perchè per  ogni segmento ci sono una serie di canali diversi sui quali proporsi…
  • Distribuzione suddivisa per stagioni ma anche mese/settimana/giorno – magari anche stabilire un minimum stay…
  • Permanenza minimo/massima
  • Comportamenti di consumo (in base a ciò che viene richiesto maggiormente, puntare la propria sales strategy per incentivarne la vendita)
  • Nazionalità che ci segue maggiormente o su cui puntare (a tal proposito puntare la propria Sales strategy facendo uno studio accurato relativo alle festività di quei Paesi facenti parte del nostro target…).

Per non dilungarmi troppo, aggiungo solo che tutto quello che rientra nel campo analisi di mercato, competitors, occupazione, costi e ricavi ecc ecc lo si può applicare (ovviamente in modo semplificato) anche ad altro tipo di struttura ricettiva. Gli Hotels se da un lato possono dare grandi soddisfazioni, dall’altro però sono tante le procedure da seguire ed autorizzazioni da ottenere per iniziare o continuare la propria attività con successo. Alla prossima!


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