E' stata una settimana mooolto faticosa, per questo non mi avete più letta. Ora vi racconto anche perché, non certo per lamentarmi, lungi da me, ma proprio così, per farci due risate insieme e per il piacere di tenervi aggiornate su queste mie ultime allegre giornate, che tanto somigliano al Circo Orfei. Io sono quella nella gabbia coi capelli dritti e il frustino, non vi potete sbagliare proprio.
Da queste parti abbiamo combattutto contro la febbrA di Simon, che poi tradotto significa domare la belva feroce che è in lui. Io non lo so come si comportano i figli degli altri quando stanno male, ma il mio, tranne le prime 24 ore che dorme un po' di più - e questo tempo, ora l'ho capito, gli serve proprio da ricarica - dopo torna rigenerato, un condensato di energia compressa. Ha il potere distruttivo di un tornado, una vera furia degli elementi. Sembra di essere in guerra, io non ho più un bambino, ma una mina vagante e devo stare attenta a come mi muovo, a dove metto i piedi, perché senza rendermene conto potrei urtare la sua spiccata sensibilità. E allora lì sono cazzi. Amari. Perché in questi frangenti è di un suscettibile che non avete idea, tipo il Cavaliere Nero, appunto (Gigi Proietti docet!).Quando Simone sta male è un po' come assistere a un evento soprannaturale, come se tutte le forze del cosmo convergessero in un punto soltanto, condensandosi in quei suoi 90 centimetri di carne e muscoletti. E' come se in lui si verificasse un black out improvviso: tutto quello che aveva imparato a fare, il modo in cui interagiva con l'ambiente circostante, il modo in cui comunicava - in maniera sana ed equilibrata giuro! - con gli altri, se ne va a puttane. Ma sopratutto - e questo è il risvolto più difficile da accettare e con le conseguenze più dannose - è come se tutto il mio sapere, accumulato fino a quel momento grazie all'esperienza, all'improvviso si rivelasse superfluo e inutilizzabile. Inutile, come la mia crema antirughe. Lui sclera, piange, sfonda casa, frantuma maroni, si lagna, non trova pace, è insofferente e implacabile. Ha fame però non vuole mangiare, tu pensi poverino, sarà la gola? ma se gli dai un muffin o la crostata anvedi come se li mangia. Chiede un gioco, inizi a farlo con lui, però si era sbagliato, voleva quell'altro. No, non quello. No quell'altro lì. Ecco si. Anzi no. No. Nooooooo. Eccheccazzo mamma ma non capisci proprio una ceppa! E giù pianti disperati e inconsolabili. Lo prendi in braccio, perché senti che ha bisogno del contatto, di essere contenuto e dopo poco, troppo poco, è già pronto per una nuova devastante avventura e ti trascina nella sua confusione interiore pure a te, che sei la madre e ci stai in simbiosi. Che io capisco tutto, core de mamma, però una settimana così è da neuro oh. Mi mancano gli strumenti per fronteggiarlo, pensavo di conscerlo, di averlo capito e invece mi scombina tutto, mi fa il gioco delle tre carte!Una mia amica, che ora ha la figlia di nove anni, mi ha detto ridendo:- Ah davvero si lamenta? No la mia quando era piccola se stava male se ne stava buona buona, mogia mogia, al massimo guarda, dormiva tanto - No dai non ci credo. Che era finta? Dimmi la verità, ti sei scordata dopo tutti questi anni. Vè?In più nella scenetta mentale di cui sopra, immaginatemi malata pure a me, con mal di gola, raffreddore, orecchie e naso tappati, stato comatoso e ossa doloranti. Stato infleunzale che non sfoga in febbre. Insomma il classico quadro clinico altrimenti detto: 'Mo ce faccio la buca nel letto'. Seee come no, ma quale letto, quale riposo? Energica e intraprendente si va dietro agli umori del Pivellino, coadiuvata da sciroppi, tachipirine e aspirine e non si perde un colpo! Procedo senza posa, come un caterpillar. Che pure stare male diventa un lusso, ah ah.
Oggi per fortuna è tornato all'asilo, si perché ha avuto 'solo' sei giorni di febbre, il settimo, come il Signore, si è preso una pausa. Sia lodato. Però la tosse brutta che gli spezza il respiro la notte (perché mai di giorno? Qualcuno me lo sa spiegare?) e il mal di gola - credo - non gli sono passati. Speriamo bene. Ah quasi dimenticavo, sta mettendo anche due canini e due incisivi laterali, contemporaneamente. C.O.N.T.E.M.P.O.R.A.N.E.A.M.E.N.T.E. Si perché lui è sempre andato a botte di quattro, gli piace portarsi avanti il lavoro e non perdere tempo. Perciò potete immaginare quanto gli può rodere il culo, povero figlio mio? E c'ha anche le sue buone ragioni insomma: influenzato, tappato dentro casa per giorni, gola che brucia, tosse e in più le maledette gengive tumefatte. E' diventato pure inappentente, inzia a mangiare e poi esplode furioso. Certi momenti invece lo vedi che è lì che fa qualcosa e all'improvviso inizia a urlare arrabbiato, anzi no incazzato proprio. Allora si alza, con fare aggressivo e aria di sfida e c'ha quell'atteggiamento di chi pare proprio dire: 'Famme andà a vedè che posso spaccà!' e si va a sfogare in qualche angolo di casa. Ma nel tragitto cerca di afferrare la qualunque dai mobili, arpiona e rovescia tutto quello che incrocia lungo il suo percorso di devastazione e morte, per poi sbatterlo in terra senza pietà alcuna (atteggiamento simpaticissimo per il quale è già stato soprannominato Er Piovra). Quella che lascia dietro di sè è una scia di rovine e desolazione, tutti segni del suo imminente passaggio. Come il Cavaliere Nero, appunto. Ecco come siamo messi qui, con un teppista smaronato, un bulletto esasperato, un piccolo Cavaliere Nero intoccabile. Ma si va avanti, sperando di guarire tutti presto, che in the meantime pure Lui si è raffreddato e malagolato. E voi avete presente gli uomini quando sentono odore di malessere fisico, quando lo intuiscono da lontano? Panico proprio. (E qui ci vorrebbe la faccina di wozzapp, quella tipo urlo di Munch).- Ho il terrore che mi viene il mal di gola! - Mi ha confessato ieri. Terrore. Ha detto proprio TERRORE. E subito dopo ci ha aggiunto le parole Mal Di Gola. Perché che succede se ti viene il mal di gola? Scusa? Eh?Devo aver capito male dai. Lo dici a me, la donna bionica che porta avanti tutto senza perdere un colpo, mentre è sull'orlo del collasso fisico? A me, che ogni ciclo muoio e rinasco e Simone non si teletrasporta al nido, mangiato, cacato e vestito, nè la cena si cuoce da sola? A me, La Stubata cazzo? A me, che conto all'attivo due inerventi di cui uno coicazzi e un cesareo? A me, Nina Fivettara? A me che non c'ho manco il beneficio di una madre che mi sgrava di qualche incombenza?No vabbe faccio finta che non ho sentito. Ma che parlo a fa, ci siamo capite no?E quindi niente... per non interrompere la tradizione della donna indomita e infaticabile che dice: - Amore sono stanca, vado al letto! -e poi ti ramazza tutta casa, sforna il dolce, piega i panni, sistema le ultime cose per il giorno dopo e poi, -1 ora e mezza dopo - va davvero a letto, io ieri, non contenta, ho pure fatto un'esperimento culinario: i burritos di farro, con ripieno di verdure e fagioli. Tutto hand made, pure la salsa! Ve la volevo postare oggi la ricettina, però sto post mi è venuto troppo lungo già così e allora misa tanto che rimando a domani. O dopodomani.
Ma insomma qual è la morale di tutta questa storia? Che ar cavagliere nero nun je devi cacà er cazzo!E la madre del Cavaliere Nero invece c'ha una soglia di sopportazione del dolore e della fatica talmente alto, che ormai non sa più qual è il reale livello di malessere che alberga nel suo corpo, dentro di sé.E già partiva da un buon punteggio eh.Ma va bene, va bene, va bene così. Telefonami. Telefonamiiii.(Citazione dalle nebbie della mia adolescenza. Quando non capivo un cazzo e me credevo pure di portare su di me il peso di tutta la sofferenza del mondo. Mavvaffa).