Fusione di stili e culture.
In un momento storico nel quale tutto il Medio Oriente viene osservato con diffidenza dai popoli occidentali, nasce il progetto Arabeski Rock, che palesa fin dal nome il proprio obiettivo dichiarato, cioè miscelare due culture musicali apparentemente distanti ma che già altre volte in passato sono state unite con ragguardevoli risultati.
Quelli che per Led Zeppelin e Area – tanto per fare due nomi noti – furono riusciti ma episodici esperimenti, rappresentano invece il motivo d’essere degli Arabeski Rock: la band è eterogenea anche nella formazione oltre che negli intenti, poiché accanto a Tiziano Novelli (chitara), Claudio Gimmi (basso) e Gabriele Morcavallo (percussioni) ci sono il percussionista egiziano Ashraf Said e il cantante siriano Fadi Tannous-oud. Insieme, come si accennava in apertura, cercano di trovare il punto d’equilibrio tra le melodie arabeggianti e i generi musicali occidentali che meglio navigano con i ritmi dispari, cioè prog e fusion. Il risultato è decisamente apprezzabile e le nove tappe – in prevalenza strumentali – che formano Il Viaggio sono gradevolmente impregnate da odori e sapori di terre lontane; per contro c’è da dire che per la maggior parte del tempo ci si trova davanti ad un’elettrificazione di melodie mediorientali più che a una vera commistione di stili e questo può alla lunga stancare chi non sia alla ricerca proprio di qualcosa di questo tipo.
Un disco interessante, che però andrebbe approfondito maggiormente.
Tracklist
01. Cargo
02. Gnawa
03. Le 2 lune
04. Movimento solare
05. Tramonto nel deserto
06. Lost in the desert
07. Introspezione
08. Verso Chernobyl
09. Locanda