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Arabia Saudita, le 45 colf straniere nel braccio della morte…

Creato il 06 febbraio 2013 da Iljester

Rizana_Nafeek-KilledLa schiavitù non è evidentemente ancora passata nel mondo islamico e di certo non in Arabia Saudita. Perché oggi le facoltose famiglie della culla dell’islam hanno domestici che spesso vengono trattati come schiavi, non pagati (e guai a ribellarsi) e magari le donne di servizio subiscono pure molestie da parte del padrone.

Il trattamento dei lavoratori stranieri nell’opulento regno sta destando sempre più indignazione internazionale, in particolare nell’ultimo periodo, dopo la decapitazione di Rizana Nafeek, baby-sitter 24enne cingalese, a cui è morto per soffocamento il bambino di cui si occupava. Dopo il fatto, lo Sri Lanka ha vietato alle collaboratrici domestiche di andare a lavorare in Arabia Saudita.

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Arabia Saudita, le 45 colf straniere nel braccio della morte…

Le colf nel braccio della morte in Arabia Saudita sono più di 45, secondo il giornale britannico The Observer, e sembra che la maggior parte di loro sia indonesiana. Le altre sono appunto cingalesi, filippine, indiane ed etiopi.

Perché sono detenute?, si domandano le organizzazioni dei diritti umani come Human Rights Watch. Perché subiscono tali abusi? La realtà che è la situazione delle colf in Arabia Saudita è un’ulteriore (e certamente non necessaria) dimostrazione del fatto che nel mondo islamico esistono eccome forme di razzismo ed intolleranza religiosa, alla faccia di quei musulmani e dei multiculturalisti occidentali che accusano l’Occidente di razzismo ed islamofobia.


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