Caratteristiche principali della coltivazione di arachidi
Le arachidi sono originarie dell'America Latina e le piantagioni più grandi sono dislocate nella fascia tropicale e sub tropicale. Le prime coltivazioni di arachidi che si incontrano nel corso della storia, sono quelle effettuate dai popoli precolombiani. In seguito queste leguminose venivano utilizzate solamente come foraggio per il bestiame. E' solo nel 1930 che il loro utilizzo fu destinato anche al consumo alimentare umano. I semi interi tostati vengono mangiati attualmente come stuzzichino oppure possono essere lavorati per fare il burro, l'olio o altri prodotti affini. Le arachidi contengono il 30% di proteine e il 50% di olio. Sono perciò molto caloriche e spesso vengono sostituite alla carne o ai formaggi nel caso di diete vegane o particolari regimi alimentari privi di proteine animali.
Metodo di coltivazione
Le piante di arachidi nascono tramite il sistema di auto impollinazione. Sono leguminose di tipo erbaceo annuali che producono un baccello che può contenere da un minimo di un seme fino a un massimo di cinque. Gli stessi si sviluppano all'interno di una particolare struttura nominata chiodo dalla forma ovaleggiante. Le foglie hanno una colorazione verde tenue e hanno una disposizione alternata. Gli impianti di arachidi vengono effettuati sia eretti che prostrati. Il fittone solitamente è ben sviluppato e presenta un gran numero di radici laterali e noduli di varie dimensioni. I primi fiori si presentano a partire dalle quattro settimane dalla semina mentre la produzione dei semi si ha dopo circa dodici settimane. Per raggiungere il massimo grado di maturazione, è necessario aspettare due mesi.
La corretta concimazione
Le coltivazioni di arachidi mal tollerano i concimi che hanno un livello di fertilità particolarmente alto. Tuttavia è possibile incrementare la produzione di queste piante con fertilizzanti a lenta cessione ricchi di cloruro di potassio. Verificate periodicamente il grado di acidità del terreno: il ph ideale deve essere mantenuto costante fra i 6,0 e i 6,5. L'azoto e il calcio sono altri due elementi che non possono mancare nel terreno. Per quanto riguarda le annaffiature, è necessario effettuarle unicamente a qualche ora di distanza dal tramonto del sole per evitare che l'acqua evapori immediatamente senza che le piante abbiano il tempo di assorbirne un quantitativo sufficiente. I ristagni sono molto pericolosi in quanto possono innescare marcescenze difficili da risolvere con successo in un secondo momento.
Arachidi coltivazione: Il raccolto delle arachidi
Il raccolto viene effettuato estirpando per intero la pianta a fine settembre, quando oramai le foglie diventano gialle. Successivamente i baccelli devono essere lasciati essiccare al sole per tre giorni. La fase finale prevede la tostatura dei baccelli interi in forno già caldo a 160°C per un periodo che oscilla dai venti ai trenta minuti. Le arachidi possono essere già consumate così oppure sbucciate e sottoposte alla caramellizzazione o alla salatura che contribuisce a renderle ancora più gustose. Tramite un particolare processo di lavorazione, si può ottenere il burro di arachidi oppure l'olio da utilizzare per le fritture o anche per condire insalate a freddo. Le arachidi sono alla base di varie preparazioni di pasticceria quali torte croccanti, creme soffici ma anche biscotti secchi e morbidi.