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ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

Da Chef Pepì

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

locandina dell'evento

Ieri sono stato invitato ad un bellissimo evento: l'inaugurazione della mostra "ARCHEODULCIS"
Avevo già letto qualcosa sul web, tra siti e social-network.
C'è chi ne parlava bene e chi (senza nemmeno averla fatta iniziare) bollava questa manifestazione come (cito testualmente la fonte) "dei surrogati, chiamati a supplire alle deficienze e alle latitanze croniche del comprensorio vesuviano-stabiese"
Comunque incuriosito sopratutto dall'insolito nome.....non potevo non andarci. 
L'evento è stato realizzato nella splendida "REGGIA DI QUISISANA", forse la dimora storica più bella di tutta C/Mare di Stabia situata nella zona collinare nella frazione di Quisisana (da qui il suo nome). Questo affascinante palazzo borbonico è tornato al suo splendore nel 2009, anno in cui si sono concluse le opere di restauro. Da un po' di tempo a questa parte la Reggia è diventata il palcoscenico di eventi mondani, mostre e spettacoli (ricordo ancora il bellissimo spettacolo teatrale "PADRONI DI BARCHE" con il magnetico ITALO CELORO).
Bene, torniamo all'evento.....alla presentazione c'erano ospiti importanti, personaggi politici e del mondo dello spettacolo, televisione, giornalisti....insomma...davvero tante persone.Gli organizzatori della mostra sono il dott. Osvaldo Conte e l'avv. Luigi Lucarelli (dell'Azienda di cura, soggiorno e turismo di C/mare di Stabia) ed il presidente del Club Pasticcieri Italiani Antonio Vanacore.Appena il sindaco avv. Nicola Cuomo taglia il nastro che separa la folla di curiosi dal cuore della mostra, rimango incantato dalla maestosità e dalla cura dei dettagli di tutte le opere esposte.

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

la scelta dei colori e delle luci
creano un'atmosfera magica

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

Ma cosa c'è in questa mostra? In questa straordinaria mostra (perchè è davvero straordinaria) sono esposte fedeli riproduzioni (in scala 1:1) in zucchero dei reperti archeologici provenienti dalle ville romane di STABIAE.Ebbene si, avete letto bene. I trentacinque pezzi della mostra sono in zucchero, più precisamente in "pastigliaggio" (tutti lavorati e dipinti completamente a mano). Devo essere sincero, anche quando ho fatto l'upload delle foto su questo articolo, ancora stentavo a credere che si trattasse di zucchero e non di terracotta, pietra o ferro.
Gli autori di queste riproduzioni "fedelissime" sono i maestri pasticcieri del Club Pasticcieri Italiani Antonio e Mattia Vanacore, Umberto Naddeo, Florio ed Espedito Rondinella  sotto l'occhio tecnico dell'artista Luca De Martino che ha contribuito anche con le sue opere.Una cosa è certa: deve essere stato certamente un lavoro estenuante, fatto di tanto studio e continue comparazioni con i veri reperti storici.
Cos'é il PASTIGLIAGGIO?Il pastigliaggio è una particolare tecnica di lavorazione dello zucchero. Un composto di zucchero a velo, acqua e gelatina. Inizialmente molto morbido, in modo da permettere di realizzare le forme desiderate, una volta asciutto è modellabile solo con attrezzi simili a quelli che servono per lavorare il legno. Viene di solito impiegato per realizzare torte monumentali in occasione di matrimoni,comunioni e cerimonie di varia importanza.

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

le opere sono delle perfette riproduzioni 1:1

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

la cura per i dettagli è maniacale

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ricordo che questo Calderone è interamente fatto di zucchero


MA PERCHE' RIPRODURRE E NON ESPORRE REPERTI ARCHEOLOGICI ORIGINALI?Mi sono fatto una domanda e mi sono dato una risposta (più di una)
I visitatori verranno colpiti dalla bravura, dalla tecnica ma sopratutto dall'originalità di questa mostra. Questa mostra è la prima (e qui vi sfido a portarmi le prove del contrario) che unisce realmente due mondi lontani: la pasticceria e l'archeologia. E lo fa con gusto, il primo non oscura il secondo e viceversa, è una vera e propria simbiosi. 
E allora la prima risposta alla mia domanda è: "per STUPIRE CON ORIGINALITA' E UNICITA' ".
Quando parliamo di C/mare di Stabia pensiamo quasi sempre solo a due cose:
  • alle strutture: alle TERME, ai CANTIERI, all'ACQUA DELLA MADONNA, alla VILLA COMUNALE;
  • ai problemi: alla malasanità, alla gestione inconcludente e inefficace della politica (mala-politica), alla malavita.....insomma a tutti i "mala" che deteriorano questa stupenda città.
Eppure pochi stabiesi conosco "realmente" la meravigliosa STABIAE, gli stupefacenti (e unici al mondo) siti archeologici siti sulla collina di Varano
Non tutti hanno visitato Villa San Marco e Villa Arianna e sono alla conoscenza di quanto questo territorio fosse amato dai romani, al punto tale da sceglierlo (tra tutte le località della CAMPANIA FELIX) come luogo di villeggiatura e di riposo fisico (non mentale).  Purtroppo c'è ancora tanto da riportare alla luce; furono costruite numerose ville residenziali finemente decorate e abbellite con suppellettili di inestimabile valore, ancora sepolte dal tempo. Voglio ricordare che gli Scavi di Stabiae sono da poco diventati patrimonio dell'umanità U.N.E.S.C.O.  
E allora la seconda risposta alla mia domanda è:  per "CONOSCERE NOI STESSI ATTRAVERSO LA NOSTRA STESSA STORIA".
L'ultima risposta non voglio scriverla, ma scriverò solo il pensiero che mi ha portato alla sua formulazione (sarete voi a formularla):
  • I reperti stabiani (la nostra storia) si trovano sparsi in diversi musei del mondo: la maggior parte è custodita al Museo archeologico nazionale di Napoli;
  • I reperti che si trovano ancora in nostro possesso sono conservati nell'ANTIQUARIUM STABIANO, (realizzato da Libero D'Orsi) ed è possibile visitarli.......mai, perchè ancora oggi, a distanza di anni, è chiuso al pubblico
....a buon intenditor...
ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

un fantastico gioco di lui ed ombre
ci accompagna durante la visita

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

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la foto a questa antica
Meridiana non rende giustizia
 alla maestosità di questa riproduzione

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

QUANDO:La mostra è stata inaugurata il 4 dicembre e sarà aperta sino al 6 gennaio 2014.Nei giorni feriali con i seguenti orari: 9.30-13.00/15.00-18.30nei giorni festivi con i seguenti orari: 10.00-13.30;
Ricordo che è possibile visitarla al Palazzo Reale di Quisisana a Castellammare di StabiaClicca qui per le indicazioni stradali

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

la mostra è ulteriormente arricchita anche
 da molte opere del noto artista ANTONIO GARGIULO

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

la mostra è ulteriormente arricchita anche
 da molte opere del noto artista ANTONIO GARGIULO


Di seguito degli scatti della mostra(vederli dal vivo fa tutto un altro effetto)
ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

numerosi gli "affreschi" realizzati
dall'artista Luca De Martino

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

Gli affreschi sono realizzati a mano libera
con pennelli e colori vegetali
su lastra di pastigliaggio,


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ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

accanto all'oggetto ritroviamo un cartellino
con i dati di identificazione

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ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

Il simbolismo fallico era usato molto spesso in epoca romana.
Generalmente questi oggetti erano posti
all'ingresso di ville ed abitazioni patrizie.
In questo caso, (pene eretto) fungeva
da amuleto contro invidia e malocchio

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

Un affascinante mosaico......gigantesco...solo questo vale l'intera mostra

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

Più ci si avvicina e più si rimane affascinati...

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..e si tratta di zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero
 
ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

L'artista ha completamente riprodotto questi affreschi,
includendo anche le caratteristiche crepe

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

quanti dettagli...

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

alla fine della mostra troviamo anche quadri dipinti con "vero cioccolato"
che ritraggono numerosi simboli di C/mare di Stabia

ARCHEODULCIS, l'archeologia incontra l'arte dello zucchero

NON VI RESTA CHE VISITARE LA MOSTRA.....
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