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Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles

Da Andantecongusto @Andantecongusto
Acqua azzurra, acqua chiara - L. Battisti
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Ho così tanto desiderato e sognato di visitare le Fiandre, che all'improvviso mi sono ritrovata ad andarci due volte in un mese.
Vantaggi di fare questo lavoro.
Ma anche accettabili coincidenze perché per quanto mi riguarda, viaggiare non è mettere una x su una cartina e una volta fatta, "celo" e basta.
Il "celo/manca" non rientra nel mio modo di vedere il mondo.
La maggior parte delle volte, alla fine di un viaggio sono già lì a chiedermi quando potrò ritornare: non mi stanco mai di scoprire un posto.
Sappiamo benissimo che la prima volta siamo così voraci di vedere tutto, scoprire tutto, che alla fine ci resta una strana sensazione di incompletezza.
Perchè partiamo con l'idea che probabilmente lì non torneremo più.
Mai comportamento fu più sbagliato. Provate per una volta a partire senza pianificare al millimetro il vostro viaggio.
Lasciate aperta una porta di "libera esperienza", sentitevi avventurosi e confidate nel possibile ritorno.
Sarete meno affannati e tristi quando ve ne andrete.
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Bruges, quanto l'ho sognata.
Non so perché avessi questa fissa. Forse a causa delle tante immagini viste e letture fatte sui grandi capolavori della terra fiamminga.
Fatto sta che l'atmosfera di questo luogo ha il potere di un sortilegio.
Considerata una delle città medievali meglio conservate in Europa è stata per me una sorpresa.
Io vivo in una città medievale per eccellenza quindi la mia idea di urbanistica del periodo è molto diversa da quello che ho trovato visitando le Fiandre.
Intanto Brugge, come la chiamano i suoi cittadini, è romantica senza ritorno.
Ogni angolo, scorcio, stradina, ponte, piazzetta invita all'abbraccio, al bacio rubato.
Di giorno è incantevole e complice. Di notte dolorosamente commovente e misteriosa.
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Capita anche di avere fortuna.
Arrivare a destinazione dopo il più grosso temporale degli ultimi tempi e vedere lucciare tetti rossi contro un cielo ancora imbronciato, che a breve lascerà spazio al più sfrontato degli azzurri, non ha assolutamente valore.
Visitare Bruges è facile ma non troppo scontato.
Si pensa sempre a destinazioni ridondanti quando il Belgio invece, riserva piccole meraviglie custodi di enormi tesori.
Un breve volo su Bruxelles (e se ne trovano di molto economici, credetemi) e con una macchina a noleggio si possono visitare percorrendo pochissimi chilometri, Gant, Anversa, e ovviamente lei, la nostra Bruges.
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Durante il mio primo viaggio, in compagnia della famiglia, abbiamo sperimentato tutto quanto è possibile fare in questa città, compreso il giro in carrozzella (è davvero romantico) e quello in battello lungo il canale.
Sarà pure turistico, ma ammirare la città da altezze e prospettive diverse racconta molto di un luogo.
Le carrozze sostano nel Markt, la grande piazza dell'antico mercato, su cui svetta la torre campanaria (il Belfort). Se pensate di esservi persi tra le stradine di Bruges, basterà alzare gli occhi al cielo e seguire la torre per tornare nel cuore della città. Un giro in carrozza di 45 minuti costa 50 euro, ma il cocchiere vi racconterà la storia della città (in un inglese decisamente pittoresco, ma non importa).
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Bruges è turisticamente molto ben organizzata.
Moltissimi Hotel per tutte le tasche, deliziosi ristorantini, servizi per i viaggiatori. Sulle strade principali numerosi negozi di souvenir. Non ho notato cineserie che deturpano il suo carattere e questo me l'ha resa ancora più preziosa.
La cioccolata è ovunque. Impossibile cercare di restare indifferenti.
Intere vie sono costellate da laboratori artigianali, alcuni dei quali di altissimo livello. Entrate anche solo per osservare la perfezione di quelle praline: roba da perderci la testa.
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Conosciamo tutti benissimo il fascino delle città costruite sull'acqua, una fra tutte Venezia, ma anche Amsterdam o Delft.
Bruges non ha nulla di meno, ed anche se il canale è uno solo, il fascino non è meno potente.
Ogni angolo da cui si può osservare l'acqua, ma anche semplicemente navigando ed abbassando la testa sotto i ponti, riserva scorci e sorprese che lasciano ammutoliti.
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Uno dei luoghi più suggestivi e noti di questa città è senza dubbio il Minnewater detto anche il lago dell'amore, tappa obbligata per tutti i romantici del mondo, e luogo di pace per una comunità di cigni bianchi che pascolano indisturbati sulle sponde del fiume. Potrete avvicinarvi senza alcuna preoccupazione tanto loro non vi degneranno di uno sguardo.
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Cosa vi fa venire in mente la parola Beghina?
E' brutto scoprire che certi termini che per noi hanno accezioni fortemente negative, in realtà hanno origini molto diverse.
A Bruges esiste un antichissimo beghinaggio, risalente al XIII secolo e monumento patrimonio dell'Umanità. Tutt'oggi ospita un piccolo gruppo di beghine, suore laiche che hanno dedicato la loro vita all'aiuto ed assistenza dei poveri e che spesso appartenevano a famiglie benestanti ed utilizzavano i loro beni a questo scopo.
Il beghinaggio di Bruges è un luogo di assoluta pace e silenzio e vale la tappa.
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Oltre alla cioccolata, alla birra, alle patatine fritte, alle moules (cozze), le Fiandre e di conseguenza il Belgio, è noto per i pizzi e merletti.
Sia Bruges che Gant sono scuole di quest'arte ed io mi sento fortunata ad aver potuto osservare mani abili al lavoro presso il Kantcentrum, un centro museo che racconta la storia di questa attività tutta femminile, attraverso i secoli.
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Colpo al cuore.
Ditemi che avete visto il film "Monument Men".
La storia ambientata durante la seconda guerra mondiale, racconta di un manipolo di eroi che salvano migliaia di opere d'arte dalle razzie ordinate da Hitler.
Gran parte del film è ambientato in Belgio e al centro della vicenda c'è una Madonna con bambino attribuita a Michelangelo.
Il film l'ho visto proprio prima di partire e come pensate che mi sia sentita una volta di fronte a lei, dal vivo?
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Certi aspetti di Bruges la fanno sembrare una città quasi cristallizzata nel tempo, ma anche piena di poesia grazie ad una sorta di lentezza che si percepisce perdendosi lungo le sue stradine.
Dalla piazza gremita di gente ti capita di ritrovarti nella corte solitaria, silenziosa, in cui si alzano le note di un organetto suonato da un personaggio d'altri tempi.
Come si fa a trattenere la commozione?
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Per finire, non mancano i mercatini. Spero che abbiate fortuna che è capitata a me, trovando un bellissimo mercato dell'antiquariato pieno di oggetti straordinari. Guardare ma non toccare!
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Ancora qualche piccolo scatto che racconta la poesia di Bruges e poi vi lascio la ricetta delle Fricasselle, ma quelle vere eh!
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles
LES FRICADELLES BRUXELLOISES
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles Questa è una ricetta molto antica e piuttosto difficile da trovare preparata nella maniera tradizionale.
Si tratta di polpettine di carne macinata cotta nella birra o nella gueuze (altra tradizionale bevanda fermentata). Oggi le Fricadelles sono conosciute come polpette che hanno l'aspetto di salsiccine vendute nei baracchini per strada insieme alle patatine fritte.
Quella che vi lascio è una ricetta fedele al piatto tradizionale.
Per 6 persone:
2 scalogni
1 spicchio d'aglio
strutto (2 cucchiai)
1 kg di macinato di maiale
300 g di mollica di pane fatta ammorbidire nel latte
10 cl di vino bianco secco
3 uova intere
qualche piccola cipollina (servirebbero le grelot ma noi possiamo usare le borretane)
1 bouquet garni
1 bicchiere di birra bionda
100 g di farina
la punta di un cucchiaino di noce moscata
sale e pepe qb
Pulire ed affettare gli scalogni.
Sbucciare lo spicchio d'aglio e tritarlo finemente.
Mettere il cucchiaio di strutto in una larga padella e fare imbiondire il tutto.
Una volta pronta la base di aglio e cipolla, incorporatela nella carne e mescolate bene con le mani. Aggiungete la mollica bagnata nel latte e ben strizzata quindi aggiungete la noce moscata ed aggiustate di sale e pepe.
Versare la carne in un largo piatto concavo e mescolate bene tutti gli ingredienti. Bagnare con il vino bianco ed impastare nuovamente.
Dividere i tuorli dagli albumi ed aggiungere i tuorli alla carne mescolando bene.
Montate a neve gli albumi ed incorporateli delicatamente all'impasto.
A questo punto ricavate dall'impasto delle polpettine grandi come una pallina da golf e passatele nella farina scuotendole per eliminare gli eccessi.
In una larga casseruola fate sciogliere lo strutto rimanente quindi mettete le fricadelle e le cipolline facendo cuocere a fiamma moderata, mescolando spesso affinché le polpette si rosolino su tutti i lati.
Aggiungere il bouquet garni alzare la temperatura e versare la birra facendo sfumare per qualche istante.
Abbassare la fiamma e coprire la casseruola facendo cuocere dolcemente ancora per 5/8 minuti.
Servire ben calde quando saranno cotte e dorate accompagnandole con prezzemolo fresco e patatine fritte!
Le mie Fiandre: Bruges e les veritables Fricadelles


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