Esordio dell’archeologia a “Giovani Talenti”: nella trentasettesima puntata del programma andiamo infatti a cercare di risolvere il seguente enigma. Come è possibile che nel “Paese-scrigno” dei maggiori reperti archeologici mondiali, i giovani che intendono perseguire questa passione, trasformandola in lavoro, sono -nei fatti- costretti o ad abbandonarla, o ad emigrare?
“Nel mio lavoro ho il lusso di avere un contratto a tempo indeterminato con contributi vari (quali la pensione). Inoltre, ho la possibilità di migliorare attraverso corsi (pagati dal datore di lavoro) e di proporre e veder approvati progetti di ricerca personali. Fantascenza per l’Italia. Un peccato, considerando che la nostra formazione universitaria e’ (o almeno lo era… con il vecchio ordinamento) il fiore all’occhiello d’Europa. Purtroppo l’archeologia italiana dovrà fare passi da gigante per essere equiparabile a quella inglese, dal punto di vista tecnico e soprattutto legislativo. Io tuttavia ancora sogno, qualche volta, un ritorno in grande stile a Venezia, con un posto di lavoro nel settore archeologico”.
Così Patrizia Pierazzo, 33enne veneta, attualmente Senior Archaeologist al Museum of London. Dopo la laurea a pieni voti, ottenuta a costo di tanti sacrifici, Patrizia si guarda intorno, trovando solo offerte di impiego come commessa (!), e ascoltando i commenti sfiduciati dei suoi stessi insegnanti, che la invitano a lasciare il Paese (ricordate la ben nota scena del film “La Meglio Gioventù)?
Lei comincia così a inviare curricula all’estero, ottenendo un’offerta come volontaria Assistente Curatore al Museum of London. In poche settimane riceve la prima offerta di contratto, da parte dello stesso Museo: di contratto in contratto (superando -grazie alla sua passione e bravura- le fasi di crisi e contrazione del personale) arriva così alla mansione attuale, che la vede inserita nel cuore del team di archeologi del museo. La sua ultima promozione è giunta addirittura pochi giorni dopo la comunicazione di essere in attesa di un figlio. Un esempio di civiltà decisamente “anglosassone”.
Ospite della puntata è Maurizia de Min, già responsabile della Direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, con la quale discutiamo i motivi di tale e tanta difficoltà, nel promuovere i giovani archeologi di talento in Italia.
Nella rubrica “Spazio Emigranti” restiamo a Londra, per parlare di Italiansoflondon, il più grande network di espatriati italiani nella capitale britannica. In linea con noi c’è il suo presidente, Giancarlo Pelati.
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La discussione lanciata in trasmissione: “L’Italia, come afferma un noto passaggio del film “La Meglio Gioventù”, è ancora “un Paese da cui fuggire”, che sta tagliando le gambe ai propri giovani di talento? E quanta parte di responsabilità hanno le generazioni che li hanno precedeuti?”
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Alla prossima puntata: sabato 9 ottobre, dalle 15 alle 15.30 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!