Foto di Pasquale Scippa
Sarà a causa della grave crisi economica che non lascia scelta, sarà semplicemente la voglia di affacciarsi alle meraviglie del mondo, il desiderio di confrontarsi con altre culture, di volgere lo sguardo verso orizzonti lontani, sarà la voglia di libertà…
Chissà quanti pensieri passano per la mente di chi decide di trascorrere la sua vita o una parte di essa in un paese straniero.
Sempre più persone, spinte dalle possibilità professionali e da una qualità della vita migliore rispetto al nostro paese, decidono di non tornare più.
Ma ci sono casi in cui il viaggio è inteso come momento di arricchimento professionale ed umano, come esperienza di formazione eccezionale. Un viaggio che non è di sola andata.
Questo è il caso di Ivan Varriale, fondatore dell’associazione culturale che VesuvioLive.it ha incontrato questa settimana: Archeologia a Napoli.
L’associazione Archeologia a Napoli nasce nel 2013 con l’obiettivo di finanziare la ricerca indipendente attraverso la divulgazione della ricerca stessa. Ivan Varriale, laureato in Conservazione dei Beni Culturali e specializzato in Archeologia classica, così spiega la sua decisione di fondare un’associazione: “Da sempre ho avuto la passione per la divulgazione, da anni infatti collaboro con una casa editrice napoletana che fa della divulgazione scientifica e della valorizzazione del territorio la sua missione.Inoltre nella mia esperienza professionale ho incontrato tantissime persone desiderose di conoscere e capire meglio la propria terra e la propria storia”.
Come accennato all’inizio, Ivan ha avuto una lunga esperienza all’estero. Infatti dal 2004 al 2009 è stato “Visiting Researcher” presso l’Università di Tokyo, nel 2011 borsista dell’Istituto Archeologico Germanico, Fritz Thyssen Stiftung (Fondazione Fritz Thyssen) e nel 2013 Förderung italienischer Nachwuchswissenschaftler an deutschen Institutionen in Italien.
Ma il soggiorno nei paesi stranieri ha sempre avuto come elemento centrale la Campania: “tutte le mie esperienze all’estero (lavori di ricerca, convegni internazionali, borse di studio) hanno avuto come oggetto la Campania e in particolare il golfo di Napoli, a dimostrazione della potenzialità eccezionale del territorio in cui viviamo”.
Spesso nel pensare al rapporto paese straniero-beni culturali è facile riscontrare tanti successi rispetto all’ arretratezza italiana. Infatti Ivan sottolinea, sulla base della sua esperienza, che “ci sono paesi in cui i beni culturali sono considerati una risorsa su cui investire al fine di valorizzare luoghi, attrarre turisti e generare un’economia intorno al bene”.
Ivan, armato della sua grande professionalità, competenza e passione per il suo territorio, tornato a Napoli decide di fondare l’associazione. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo la solita burocrazia italiana ed una chiusura mentale che è complicata da superare “come le difficoltà nell’ottenere permessi per visitare alcuni luoghi, per cui spesso si è guardati come chi vuole sfruttare e occupare una proprietà dello stato, senza tenere in alcun conto che la conoscenza di un bene da parte del pubblico è la base per la sua tutela”.
Allo stato attuale l’associazione Archeologia a Napoli è in piena attività e si avvale di professionalità quali archeologi, storici dell’arte con licenza di guida turistica regionale, esperti di comunicazione e marketing del turismo.
Inoltre per implementare, variare l’offerta e per spaziare in più ambiti del patrimonio culturale anche immateriale come l’enogastronomia, la musica, il teatro o la cinematografia Archeologia a Napoli collabora anche con altre associazioni che sono in possesso di un diverso bagaglio di professionalità e di competenze.
L’offerta culturale di Archeologia a Napoli è strutturata in maniera tale da avvicinare, in modo leggero e semplice, i non addetti ai lavori.
Tra le visite si segnala quella al meraviglioso parco archeologico del Pausilypon, dove Ivan ha in corso una ricerca, che conduce da anni in collaborazione con istituti ed università straniere.
Ancora, l’itinerario nel cuore di Napoli: “Forcella e la Maddalena (da Porta Nolana a Porta Capuana) che toccano territori che normalmente sono fuori dalle rotte turistiche e spesso sono oggetto di pregiudizi, ma sono ricchissimi di storia e di bellezze da scoprire. In particolare l’itinerario di Forcella ha anche lo scopo di far conoscere l’Associazione Annalisa Durante”.
La scelta di cosa visitare, per chi decide di trascorrere qualche giorno nella nostra Campania, è difficile si sa. Ivan, a tale proposito, fa una distinzione precisa tra i turisti italiani e quelli stranieri: “il luogo preferito dai turisti italiani è di sicuro la Cappella Sansevero che con il suo alone leggendario suscita sempre grande attrattiva, mentre per gli stranieri i siti archeologi vesuviani sono sempre al primo posto“.
L’entusiasmo non manca ad Archeologia a Napoli e in cantiere ci sono tanti progetti come “l’itinerario su via Medina che comprende la chiesa dell’Incoronata e a breve un nuova passeggiata che includerà la chiesa di SS. Severino e Sossio, eventi serali con visite notturne musica ed esposizioni di opere di giovani e talentuosi artisti e tanto altro che non vi svelo ora!”.
Noi di VesuvioLive.it auguriamo ad Archeologia a Napoli un lungo viaggio nella nostra bella terra, fatto di successi…
Per saperne di più di Archeologia a Napoli:
Web: www.archeologianapoli.com
Mail: [email protected]