IL GRAALL’apparizione del Graal implica l’aspetto trascendente e non più immanente. Nelle antiche leggende di tutto il mondo, si trovano molteplici riferimenti ad universi paralleli, abitatida “persone magiche” ma che conducono una vita per molti aspetti simile alla nostra, con desideri e sentimenti. Solo alcune leggende, trascendono anche questo livello e si tuffano direttamente nell’ Eterno, nelle saghe arturiane questo è rappresentato dal Graal. Solo il cavaliere perfetto, Galahad, può giungere ad esso, chi è limitato dai vincoli umani, dall’amore terreno, non potrà giungere alla meta, per quanto grandi siano le sue virtù. La raffigurazione più conosciuta del Graal è il calice dell‘Ultima Cena di Gesù. IlCalice che raccoglie il sangue di Cristo dopo la Crocifissione è portato in Inghilterra da Giuseppe d’Arimatea. Il Graal viene custodito nel corso dei secoli da personaggi che hanno il titolo di "Re del Graal". L’ ultimo della successione che vive al tempo della saga arturiana, è il RePescatore, così chiamato perché ha subito una ferita infetta ai genitali, malato lui, malata la sua terra egli passa il tempo pescando. La sofferenza del Re Pescatore è tragica e senza un termine preciso, il Graal lo tiene forzatamente in vita impedendogli di porre fine al suo dolore con la morte, solo l’ arrivo del cavaliere predestinato, Galahad, potrà guarirlo. Il simbolo dell’Eterno, il Graal, si trova in mano ad un re decaduto e menomato, causa di dolore per sé stesso e per la gente, la salvezza potrà avvenire solo tramite un uomo puro, dello stesso sangue del re (Galahad è figlio di Elaine, figlia a sua volta del re Pescatore), ma non macchiato dalle sue colpe. Il Graal arreca suprema felicità o completa sofferenza, a seconda dei meriti di chi lo detiene. La visione del Graal, dell’Eterno non ammette mezze misure: o sei degno oppure ne riceverai un danno incalcolabile. E’ il consueto tema della prova iniziatica da cui si esce rafforzati o distrutti.Magazine Talenti
IL GRAALL’apparizione del Graal implica l’aspetto trascendente e non più immanente. Nelle antiche leggende di tutto il mondo, si trovano molteplici riferimenti ad universi paralleli, abitatida “persone magiche” ma che conducono una vita per molti aspetti simile alla nostra, con desideri e sentimenti. Solo alcune leggende, trascendono anche questo livello e si tuffano direttamente nell’ Eterno, nelle saghe arturiane questo è rappresentato dal Graal. Solo il cavaliere perfetto, Galahad, può giungere ad esso, chi è limitato dai vincoli umani, dall’amore terreno, non potrà giungere alla meta, per quanto grandi siano le sue virtù. La raffigurazione più conosciuta del Graal è il calice dell‘Ultima Cena di Gesù. IlCalice che raccoglie il sangue di Cristo dopo la Crocifissione è portato in Inghilterra da Giuseppe d’Arimatea. Il Graal viene custodito nel corso dei secoli da personaggi che hanno il titolo di "Re del Graal". L’ ultimo della successione che vive al tempo della saga arturiana, è il RePescatore, così chiamato perché ha subito una ferita infetta ai genitali, malato lui, malata la sua terra egli passa il tempo pescando. La sofferenza del Re Pescatore è tragica e senza un termine preciso, il Graal lo tiene forzatamente in vita impedendogli di porre fine al suo dolore con la morte, solo l’ arrivo del cavaliere predestinato, Galahad, potrà guarirlo. Il simbolo dell’Eterno, il Graal, si trova in mano ad un re decaduto e menomato, causa di dolore per sé stesso e per la gente, la salvezza potrà avvenire solo tramite un uomo puro, dello stesso sangue del re (Galahad è figlio di Elaine, figlia a sua volta del re Pescatore), ma non macchiato dalle sue colpe. Il Graal arreca suprema felicità o completa sofferenza, a seconda dei meriti di chi lo detiene. La visione del Graal, dell’Eterno non ammette mezze misure: o sei degno oppure ne riceverai un danno incalcolabile. E’ il consueto tema della prova iniziatica da cui si esce rafforzati o distrutti.Potrebbero interessarti anche :
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