Noisette, di ritorno dal primo serio pomeriggio di pulizie nella renovanda, repulenda, repictanda magione della MaterAgricola – futura dimora della vostra blogcoppia preferita, wrote:
Cari designers italiani degli anni Settanta, sì, voi che vi vantate allievi di Carlo Scarpa e siete stati immortalati sulle riviste internazionali, è chiaro che vostra moglie fosse una di quelle casalinghe disperate che amavano spolverare ogni quindici giorni le gocce di cristallo del lampadario della bisnonna o che i vostri lauti emulmenti vi consentissiro di usufruire dei servigi di qualcuno appartenente alla popolazione di perfetti pulitori di case, perché solo la mente bacata di qualcuno che no ha mai preso in mano Cif e spugnetta ruvida poteva partorire tutti quei tripli bordini, scanalature doppie, marezzature a rilievo, pertugi ad incastro, angoletti concavi impossibili da pulire. E infatti, non per nulla ora i vostri nomi sono misconosciuti ai più, relegati in polverosi cataloghi con le foto ormai virate al rosso e dalla Groenlandia alla Papua-Nuova Guinea svetta alta la bandiera gialloblù del signor Ikea, il quale deve la sua fortuna alla praticità di forme semplici e superfici liscie progettate da un manipolo di agguerrite archi-tette che tra lo schizzo di un montante di libreria e e quello di un anta per buffet cambiavano pannolini e caricavano lavatrici. Carina Bengs e Anna Salander, jag älskar dig