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Architetti! Il futuro è in Cina

Creato il 26 marzo 2011 da Leragazze

Architetti! Il futuro è in Cina

L’etnocentrismo, generalmente potente istanza nella cultura cinese, non sembra di questi tempi influenzare la scelta degli architetti.

Nel 2003 un consulente di una società di costruzioni di Shanghai rimase affascinato da alcuni lussuosi edifici di Palm Springs, Los Angeles, e di Toronto. Contattò gli architetti che avevano disegnato quei progetti e li incaricò di realizzare abitazioni in Cina.

Come ha dichiarato al New York Times, “non avevo idea se gli architetti cinesi fossero in grado di fare altrettanto, ma non ho voluto correre rischi. Il mercato cinese delle ville è ancora giovane”.

Da allora, sempre più società di costruzioni cinesi si sono rivolte in Europa e, di conseguenza, ormai il grosso dei lavori di studi di architettura statunitensi grandi e piccoli proviene dalla Cina. Questi incarichi, oltre a fornire importanti opportunità professionali, rappresentano anche un’interessante esperienza innovativa ed eccitante dal punto di vista intellettuale.

Per la prima volta nella loro carriera, per esempio, questi architetti non devono interpretare e seguire gusti e personalità dei clienti, ma possono agire come artisti di fronte a una tela bianca, sperimentando quindi un grande senso di libertà.

Inoltre, le agenzie governative cinesi sono clienti migliori dei committenti americani. Sono più ambiziosi, più audaci e più disposti a spendere il denaro necessario per realizzare dei progetti. Ma non c’è solo uno spirito intrepido, c’è l’apprezzamento per idee non materialiste, c’è l’attenzione alla storia, alla cultura, alla dimensione metafisica e soprattutto ai significati. Questo stimola gli architetti che possono utilizzare una vena artistica che difficilmente hanno la possibilità di far emergere nei contesti lavorativi nazionali.

Lavorare con committenza cinese richiede, d’altra parte, una particolare attenzione alla loro cultura. Per esempio, secondo i tradizionali principi feng shui non bisogna mai posizionare la porta principale ai piedi di una scala, perché, in questo modo, la fortuna scende ed esce dalla casa.

Per lavorare coi Cinesi è centrale anche la paziente costruzione di relazioni. Gli architetti in affari con loro si recano più volte l’anno in Cina coltivando i rapporti e trascorrendo molto tempo con i committenti anche in situazioni sociali.

E gli architetti cinesi? Secondo il direttore della sede cinese di uno studio statunitense, agli architetti cinesi non mancano le idee, ma l’esperienza e l’abilità di tradurre i progetti in realtà. Egli ha percepito in alcuni di loro risentimento e gelosia, ma la maggioranza capisce e rispetta il ruolo e l’importanza degli architetti USA.



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