La corte penale internazionale (Cpi) ha decretato l’archiviazione dell’inchiesta a carico del presidente keniano Uhuru Kenyatta per crimini contro l’umanità e annullato la citazione a comparire spiccata nei suoi confronti.
La decisione – ampiamente attesa dopo l’annuncio a dicembre del ritiro delle accuse a carico del presidente da parte del Procuratore generale Fatou Bensouda per mancanza di testimoni e impossibilità a raccogliere prove definitive – conclude di fatto un procedimento penale che aveva causato notevoli frizioni tra il governo di Nairobi e l’organismo internazionale.
Nel comunicato pubblicato oggi, la corte sottolinea che, anche se il procedimenti sono chiusi, le misure di protezione predisposte per i testimoni e le vittime degli scontri post-elettorali del 2007/8 che provocarono più di 1000 morti e 600.000 sfollati, continuano.
La procura ha sempre sostenuto che Nairobi non ha fornito protezione adeguata ai testimoni chiave dell’inchiesta, che hanno scelto di non presentarsi in aula. Il governo inoltre non ha collaborato con i magistrati, evitando di mettere a disposizione elementi necessari alle indagini, come i dettagli delle operazioni bancarie e i tabulati telefonici del presidente.
Riguardo alle violenze del 2007/8 resta in piedi all’Aia, il processo a carico dell’attuale vicepresidente keniano William Ruto, anch’egli alla sbarra per crimini contro l’umanità. Anche su questo procedimento tuttavia gravano pesanti incognite: è di ieri la notizia dell’identificazione del cadavere di un uomo chiamato a testimoniare.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)