Archiviata l’inchiesta l’emiliana su Boselli Botturi, probabilmente le traversie dovrebbero essere finite: i contributi potrebbero essere sbloccati. Ingenua ma spontanea domanda: grazie tante, e per un’inchiesta archiviata si chiude un giornale? Pessima storia. Ci sono andati di mezzo non solo i giornalisti, licenziati dal commissario liquidatore otto mesi dopo la chiusura del quotidiano, e soprattutto i lettori, che si ritrovano un monopolio dell’informazione che genera onesti dubbi e più d’una reazione. Se mi stai leggendo non è un caso (grazie, tra l’altro). E i licenziati, forse tutti, si saprà fra circa un mese quando scadranno i termini per il ricorso, presentano opposizione: non sarebbe stato un licenziamento per giusta causa. Chi scrive è a sua volta meravigliato: mi licenzi dopo che il giornale è chiuso? Che giusta causa sarebbe questa?
Intanto l’azienda ha presentato richiesta di contributo per il 2011: il ritardo dell’erogazione dei contributi statali per l’editoria è infatti di due anni.
Ad oggi i licenziati sono 16, otto invece no. Situazione nel complesso strana e imbarazzante. Resta sempre più evidente uno dei problemi di Cremona: l’informazione è monocorde, uniforme, canta sempre la stessa canzone. La zona di Cremona è un feudo dominato da un solo editore. Che senso ha?
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