Magazine Attualità
Frida Byron nasce nel 2010 con lo scopo di costruire una società laica e democratica in cui le libertà individuali ed i diritti umani e civili possano essere riconosciuti, promossi e garantiti senza alcuna discriminazione.
Si fonda sulla convinzione che ogni persona abbia un Mondo da regalare e da vivere in una società che della diversità deve fare la sua bellezza. Come ha detto il sindaco di Ravenna, durante l’incontro per Ravenna Capitale della Cultura 2019, occorre creare insieme Un nuovo paradigma dell`idea di uguaglianza: un mosaico di persone uniche e speciali in cui nessuna si senta esclusa. Il nostro impegno è creare ogni giorno le condizioni per la piena realizzazione di ogni persona, nello specifico di ogni lesbica, gay, bisessuale, transgender o persona affetta da HIV attraverso laboratori di educazione non formale, servizi di supporto socio-psicologico, di promozione alla salute, programmazione culturale, progetti di educazione sociale. Ed è proprio di un progetto per l’Inclusione Sociale nelle Scuole di cui voglio parlarvi oggi. La scuola, oltre ad essere il fondamento dell’istruzione della persona, è anche uno dei luoghi principali in cui si incontrano le culture, il luogo dove si formano le persone che saranno al nostro posto domani. La scuola, oltre ad essere il fondamento dell’istruzione della persona, è anche uno dei luoghi principali in cui si incontrano le culture, il luogo dove si formano le persone che saranno al nostro posto domani. E’ quel luogo ricco di diversità in cui è fondamentale tutelare la multiculturalità e promuovere l’accettazione del prossimo.
La mancata educazione alle differenze, alla valorizzazione delle diversità, porta purtroppo a bullismo e discriminazioni all’interno delle mura scolastiche: secondo una indagine del 2006, in Italia 4 alunni delle scuole elementari su 10 e quasi 3 su dieci delle scuole medie, sono stati vittime di Bullismo (Fonzi 2006).
Dalla Ricerca Nazionale di Arcigay sul Bullismo Omofobico nelle scuole superiori italiane, realizzata con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 2010 risulta che: Nelle situazioni di bullismo e discriminazione, l’autostima personale, tende a crollare e ci si sente impotenti con conseguenze pesanti in termini di depressione. Ci sono casi in cui le vittime sviluppano preoccupazione e paure spesso elevate.
Per esempio alcuni ragazzi riferiscono di non riuscire a ritornare a scuola per paura di essere aggrediti oppure di provare un forse disagio quando arriva l’ora della ricreazione poichè temono che si ripeta un precedente episodio di cui sono stati vittime.
Gli episodi di discriminazione possono essere rivissuti mentalmente in altri contesti ed anche sotto forma di incubi, la notte.
Nelle vittime di discriminazione si è osservata una diminuzione del rendimento scolastico, dovuta sia a difficoltà di attenzione e concentrazione, sia ad una generale disaffezione verso il sistema scolastico responsabile della mancata protezione.
L’abbassamento del rendimento scolastico associato a difficoltà a tornare a scuola (assenteismo per paura delle prepotenze), possono determinare l’abbandono della scuola o la bocciatura. La vittima spesso si isola, non parlando con nessuno dell’accaduto, perché ha perso fiducia verso chiunque.
Il Progetto che vogliamo realizzare con il supporto di chi vorrà partecipare, vuole ricreare la fiducia degli studenti verso il sistema scolastico, facendoli sentire tutelati ed accettati.
Ravenna, grazie alla sua storia di accoglienza, è una città molto sensibile alle discriminazioni ed alle ingiustizie.
Questa sensibilità che coinvolge anche le istituzioni, crea le premesse per la realizzazione del Progetto di inclusione sociale nelle scuole della Provincia di Ravenna.
L’idea si fonda sull’esperienza del Regno Unito che dal 1999 ha reso obbligo di legge implementare nelle scuole delle politiche anti bullismo e discriminazione e vuole rendere la scuola un ambiente il più possibile inclusivo ed accogliente.
Intende fornire gli strumenti, a studenti, personale scolastico, genitori, per riconoscere, destrutturare e superare stereotipi, pregiudizi e discriminazioni nei confronti dell’Altro, attraverso laboratori di educazione alle differenze.
L’Emilia Romagna è stata la prima, in Italia, a costituire una Rete Regionale contro le Discriminazioni, che ora si sta allargando al resto del paese.
Ravenna può essere la prima, in Italia, a strutturare un Protocollo contro le Discriminazioni ed il Bullismo nelle Scuole.
Può essere la prima a mostrare che la cultura del rispetto genera rispetto per le culture.
Per avere maggiori informazioni e partecipare attivamente al progetto potete contattarci attraverso il sito.
Invieremo inviti ufficiali alle istituzioni ed alle associazioni che vorremmo coinvolgere.
Noanda Tania Moroni, Consigliera nazionale Arcigay
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