«Nel terzo millennio della multiculturalità, la legge dice che non si può più discriminare. Ma perché questo avvenga veramente, occorre insegnare l’inclusione e la valorizzazione delle diversità e non la malsana idea di una omologazione forzata e disumanizzante». È questa la replica di Fridabyron, associazione ravennate legata all'Arcigay, all'ultima intervista del preside di una scuola superiore delle provincia dove due studentesse hanno denunciato di essere state vittime di episodi di omofobia e transfobia.Il racconto delle due ragazze è uscito sul numero della scorsa settimana del nostro settimanale (vedi articoli allegati in fondo) dove già il preside aveva fornito la sua versione dei fatti. Nel weekend il dirigente scolastico è stato intervistato da Il Resto del Carlino suscitando la nuova reazione di Fridabyron.
La denuncia delle due studentesse, una lesbica dichiarata e una transessuale, riguarda due diverse docenti dello stesso istituto (che ovviamente non possiamo citare per tutelare le vittime della presunta discriminazione): una professoressa di religione e una professoressa di lingue, che avrebbero trattato l'argomento omosessualità in classe considerandola una malattia o comunque una sorta di disturbo da cui è possibile guarire. La docente di religione ha respinto queste accuse. Il provveditorato ha avviato un'inchiesta ascoltando tutte le persone coinvolte nella vicenda. A infastidire l'Arcigay ravennate è in particolare una dichiarazione della docente di religione intervistata sul nostro settimanale:
«Per non essere discriminati credo ci si debba omologare».Fridabyron reagisce così:
«E oggi gli omosessuali come si dovrebbero omologare secondo questa insegnante di religione? Diventando eterosessuali? Rimanendo silenziosi e invisibili nel loro piccolo ghetto segreto così non infastidiscono i pregiudizi dei "normali"?».La vicenda finirà anche sulle reti televisive nazionali: la trasmissione Estate in diretta infatti ha registrato oggi un servizio che andrà in onda domani o mercoledì su Raiuno dalle 17.15 (non oggi come inizialmente aveva comunicato l'Arcigay):
OMOFOBIA A SCUOLA: IL PROVVEDITORATO INDAGA
CONVOCATI PRESIDE, DOCENTE E ALUNNA
L'ufficio scolastico provinciale, nuova denominazione del provveditorato agli studi, aprirà un'indagine sull'episodio – raccontato da Ravenna&Dintorni – di presunta omofobia di cui sarebbe stata vittima una studentessa di una scuola superiore della provincia di Ravenna. A partire da domani mattina saranno convocati il preside, la ragazza che ha denunciato l'accaduto e la docente accusata.>> segue
RAGAZZA LESBICA ACCUSA PROFESSORESSA:
«HA DETTO CHE L'OMOSESSUALITÀ È UNA MALATTIA»
di Luca Manservisi«L’omosessualità è una malattia». Sarebbe questa la frase pronunciata da un’insegnante di religione di una scuola superiore della provincia che ha dato il via a una segnalazione alla Rete contro la discriminazione della Regione per omofobia. La vittima è una ragazza di 17 anni, lesbica, che dopo pochi mesi dall’episodio incriminato ha abbandonato la scuola.>> segue
CONVOCATI PRESIDE, DOCENTE E ALUNNA
«HA DETTO CHE L'OMOSESSUALITÀ È UNA MALATTIA»
Fonte:http://ravennaedintorni.it/Home/Il_fatto_Arcigay_Valorizzare_le_diversita_invece_di_insegnare_l_omologazione_/15984/79.aspx