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Ardengo Soffici, Fra Prato e Pistoia

Da Paolorossi

Questa luce mattinale, serena, un po' fredda, senza ombre, è proprio quella dei nostri vecchi affreschi. Ma perchè gli antichi pittori non hanno mai rappresentato questi campi verdeggianti di grano tenero, queste terre lavorate, le barche di concio fumanti, le strade bianche coi barrocci e i carri vermigli, le toppe gialle dei campi di rape fiorite, e questi alberi magri, senza foglie - loppi, susini, noci, fichi - e le case color di ròsa, celestine, bianche, col tetto gialloverde di lichene ?

È un fatto che generalizzavan troppo e vedevan poco. Anche il divino Giotto. Anche il mio Paolo Uccello. I fossetti diritti, pieni d'acqua che riflettono il cielo ; le tregge brune, le opre che vangano e arano per le stoppie, tra i filari delle viti....

" Il lavoro fiorito della campagna "....

( Ardengo Soffici, Fra Prato e Pistoia, brano tratto dal racconto "Firenze-Parigi" - contenuto nel libro "Arlecchino", Vallecchi Editore Firenze, 1921 )

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Ardengo Soffici, Fra Prato e Pistoia
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