Io, Menalio, il disgraziato dalle tre tragedie - filosofica, sentimentale e finanziaria - ho visto stamani il viso della felicità. Il sole che finalmente ha sbaragliato e respinto di là da' monti la sporca nuvolaglia di l'altro giorno, mi batteva in pieno sugli occhi quando mi son destato, e io sono uscito. Cappello sulle ventitré, sigaro in bocca, e via su per i poggi. Le strade e le viottole sono ancora fangose ; l'acqua lustra nelle rotaie : ma di qua e di là, sulle prode de' campi a solatìo, ci son già i fiori.
Ho visto la margherita bianca sullo stelo tremante, il giallo pisciacane fra il paleo secco, e per tutto, fra le zolle, fra' sassi e fra i pruni, questo odoroso fiore paonazzo dal nome sconosciuto. Ho visto anche qualche violammammola metter fuori zitta zitta la testolina terrosa, e la foglia del narciso selvatico è tutta filante di vischio se tu la strappi. Sotto gli ulivi, i loppi, i susini e i ciliegi verzica il grano tenero ; il sole e l'ombra si muovon sui solchi ; le salciaie rosseggiano torno torno agli acquitrini ; le rame spoglie brillano ; le colline sorgon di tra il groviglio delle piante, brulle, sassose, ferrigne, con le case su su per i fianchi i cipressi che ombreggiano il tetto giallastro o vermiglio e le vigne secche coi pali in riga come lancie d'eserciti.
Lontano, lassù sopra a Pistoia, le montagne nevose sfavillan nel sole : il cielo è terso, tutto è sprofondato nella trionfante luce del sole.
La primavera ! - dice la cinciallegra che canta sopra alla mia testa ; e il suo fischio s'alza e s'abbassa accompagnato dal sibilo delle canne strapazzate dal vento.
Lo so, lo so ! tutta la mia anima è pervasa di luce e di germinazione. Sento dentro di me come un gorgoglìo di sentimenti nuovi che mi dilania soavemente. [...]
( Ardengo Soffici, brano tratto da "Arlecchino", Vallecchi Editore Firenze, 1921 )Categories Tags
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