Arditti Quartet (foto Astrid Karger)
Arditti Quartet, Traiettorie 2013 PARMA – CONCERTI. Alla Casa della Musica (MAPPA) di Parma, lunedì 7 ottobre 2013 ore 20:30 quarto appuntamento di Traiettorie 2013, la Rassegna Internazionale di Musica Moderna e Contemporanea ideata da Martino Traversa e promossa da Fondazione Prometeo, con il concerto del Quartetto Arditti, celeberrimo quartetto d’archi fondato dall’attuale primo violino Irvine Arditti nel lontano 1974. Programma: Jonathan Harvey (1939-2012): String Quartet n. 2 (1988) - Helmut Lachenmann (1935): Streichquartett n. 3 “Grido” (2001) - Luigi Nono (1924-1990): Fragmente – Stille, an Diotima (1979-1980). >
Il programma è notevole: tre capolavori della quartettistica degli ultimi trent’anni e di tre fra i massimi compositori del nostro tempo, Luigi Nono, Jonathan Harvey e Helmut Lachenmann. Di Harvey ascolteremo il secondo dei suoi quattro quartetti, datato 1988, una composizione che nel vivace e articolato discorso fra gli strumenti, nella vasta gamma di soluzione tecniche e sonore, nella varietà di colori e timbri riesce a coniugare complessità e semplicità, densità e smaterializzazione, ma sempre interessando, quasi una risposta alla superficialità dei tempi. Il quartetto «Fragmente – Stille, an Diotima» di Luigi Nono è invece un diretto riferimento alla poesia di Hölderlin e alla vita interiore. Abbandonata momentaneamente la dimensione elettronica, questo quartetto scritto per il Beethovenfest di Bonn del 1980 è costruito con blocchi di suoni alternati a profondi silenzi, che invitano a concentrarsi più che mai sull’ascolto inteso come attenzione all’altro: un messaggio che per Nono non poteva non essere ancora una volta profondamente politico. A chiudere la serata un’altra pietra miliare della musica degli ultimi vent’anni, il terzo quartetto per archi di Helmut Lachenmann, il cosiddetto «Grido», un pezzo del 2001 nel quale più che mai si manifesta la poetica di Lachenmann per i suoni che si fanno rumori, e per l’invito ad ascoltarli cogliendo la loro componente sonora, la loro bellezza e in fondo la loro poesia, per rinnovare la capacità di ascolto e forse comprendere meglio ciò che di diverso, a partire dai suoni, ci circonda.
Arditti Quartet
Arditti Quartet (foto Lukas Beck)
L’Arditti Quartet gode di fama mondiale grazie alle sue raffinate interpretazioni di musica contemporanea e del XX secolo. Centinaia di quartetti per archi ed altri brani da camera sono stati composti per l’ensemble sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1974 su iniziativa del primo violinista, Irvine Arditti. Molte di queste opere hanno lasciato un segno nel repertorio del XX secolo ed hanno assicurato all’Arditti Quartet un posto di primo piano nella storia della musica. Le prime esecuzioni mondiali di quartetti di compositori quali Adès, Andriessen, Aperghis, Birtwistle, Britten, Cage, Carter, Denisov, Dillon, Dufourt, Dusapin, Fedele, Ferneyhough, Francesconi, Gubaidulina, Guerrero, Harvey, Hosokawa, Kagel, Kurtág, Lachenmann, Ligeti, Maderna, Manoury, Nancarrow, Reynolds, Rihm, Scelsi, Sciarrino, Stockhausen, Xenakis e centinaia d’altri mostrano la varietà del repertorio dell’Arditti Quartet.
L’ensemble ritiene che la stretta collaborazione con i compositori sia essenziale per il processo interpretativo della musica moderna e perciò cerca di lavorare insieme ad ognuno degli autori di cui esegue le opere. L’impegno didattico dei musicisti si concretizza in masterclass e workshop per giovani interpreti e compositori di tutto il mondo. L’estesa discografia del quartetto comprende più di centonovanta CD.
Negli ultimi trent’anni l’Arditti Quartet ha ottenuto molti riconoscimenti. Ha vinto il Deutsche Schallplattenpreis diverse volte ed il Gramophone Award per la migliore registrazione di musica contemporanea nel 1999 (Elliott Carter) e nel 2002 (Harrison Birtwistle). Nel 2004 ha ricevuto il premio Coup de Coeur dell’Académie Charles Cros per il suo eccezionale contributo alla diffusione della musica contemporanea e, nel 1999, il prestigioso premio Ernst von Siemens alla carriera, rimanendo, ad oggi, l’unico ensemble a cui sia mai stato assegnato.
INFO
Biglietteria
Biglietteria presso la reception della Casa della Musica (P.le San Francesco, 1) a partire dalle ore 10:00, con possibilità di prenotazione telefonica ai recapiti della Fondazione Prometeo: i biglietti prenotati telefonicamente si potranno ritirare la sera stessa presentandosi con utile anticipo.
Fondazione Prometeo: tel. 0521 708899 – 348 1410292 [email protected]
Casa della Musica: tel. 0521 031170
Costi dei biglietti
- Intero: €15
- Ridotto generico: €10 (over 60, titolari Family Card, abbonati alla rassegna “I Concerti della Casa della Musica” e iscritti ai corsi “Parlare di musica”)
- Ridotto studenti: €5 (studenti universitari e del Conservatorio)
- Omaggio: under 18 e studenti scuola superiore
I biglietti di Traiettorie danno diritto all’ingresso gratuito alla Casa del Suono.
Link utili
http://www.traiettorie.it
http://www.fondazioneprometeo.org
http://www.lacasadellamusica.it
Il manifesto ufficiale di Traiettorie 2013 è dell’artista Mauro Staccioli:
Traiettorie 2013, manifesto di Mauro Staccioli
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Mauro Staccioli
Mauro Staccioli , Foto Bruno Bani, Milano, Courtesy A arte Studio Invernizzi
Mauro Staccioli nasce a Volterra nel 1937 dove, nel 1972, inaugura il suo primo intervento su scala urbana dando vita ad un’opera che si relaziona in modo dialettico con il luogo nel quale e per il quale è realizzata. Nel 1977 espone al Castello Visconteo di Vigevano Lettura di un ambiente, che apre all’esperienza della Biennale di Venezia dell’anno successivo, quando Staccioli costruisce un “muro” quadrato che blocca l’ingresso ai Giardini.
Nel 1982 realizza un lavoro nel parco di Villa Celle a Santomato di Pistoia e due anni dopo inaugura la sua prima mostra negli Stati Uniti, presso la University Gallery di Amherst.
Alla fine degli anni Ottanta Mauro Staccioli realizza un grande arco rovesciato all’interno della Rotonda della Besana di Milano, uno di fronte al Parco Olimpico di Seul ed un terzo all’esterno del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Tra il 1987 e il 1991 crea numerosi interventi in California per la fondazione Djerassi a Woodside.
Durante gli anni Novanta, Staccioli introduce nuove forme, come i tondi, lungo le strade di San Giovanni Valdarno, a Ordino-Arcalis in Andorra, nel centro storico di Monaco di Baviera e al Museum of Contemporary Art San Diego a La Jolla. Negli stessi anni Mauro Staccioli realizza lavori in Corea, tra cui quello per il museo d’arte contemporanea di Kwacheon, e in Belgio, come l’intervento al Parc Tournay-Solvay di Bruxelles per la Fondation Européenne pour la Sculpture.
A partire dal 2000 dà vita a numerose installazioni sia in Italia che all’estero: al museo Ianchelevici a La Louvière, a Taiwan, a Bruxelles ed a Porto Rico. Nel 2009, a Volterra, si tiene la mostra Mauro Staccioli. Volterra 1972-2009. Luoghi d’esperienza. Nel 2010 Staccioli realizza una piramide in cemento posizionata su una scogliera a picco sul mare a Motta d’Affermo e, successivamente, interviene con le proprie opere a Milano presso l’Università Bocconi e la Collezione Intesa Sanpaolo.
Nel 2013 installa tre sculture coniche di grandi dimensioni per il Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto di Morterone (Lecco).
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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Luciana Convertini per le notizie e le immagini relative al concerto alla Casa della Musica del Quartetto Arditti per Traiettorie 2013 Rassegna Internazionale di Musica Moderna e Contemporanea a Parma.