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ARGENTINA: anno 1986, IR3 a Viale

Creato il 10 gennaio 2014 da Dariosumer
ARGENTINA: anno 1986, IR3 a Viale
Alberto Meyer è un giovane contadino, di circa 30 anni, di buona statura e costituzione fisica. Ha una educazione scolastica di istruzione primaria e secondaria. Vive con la famiglia in una proprietà che possiede ad alcuni 8 km scarsi dalla città di Viale, verso la frazione di Segui. Lavora su tutte le attività agricole: si prende cura degli animali, coltiva e si prende cura di tutti gli impianti di sua proprietà.
Due giorni prima dell’IR3 diurno, ebbe una strana esperienza che potrebbe essere collegata alle attività di un UFO che si stava svolgendo nella zona in quel momento. Meyer stava spaccando la legna con una motosega in un altro immobile vicino alla sua casa. La motosega improvvisamente si fermò di colpo senza un motivo apparente, mentre allo stesso tempo, sentì un suono vibrante sopra la sua testa, abbastanza forte da causare tremori al terreno, allo strumento e al suo corpo per diversi secondi. Confuso, guardò verso l’alto per trovare l’origine del suono, ma non potè vedere o sentire nulla. In seguito controllò lo strumento, trovando che era tutto nella norma. Attivò il meccanismo di avvio e questo funzionò perfettamente. Assegnò l’evento a qualche aereo o un elicottero che attraversò l’area a bassa quota. Non diede molta importanza all’evento, continuando le sue funzioni.
Due giorni dopo, a circa 100 metri dal luogo, stava caricando la sua macchina con la legna che aveva tagliato mesi prima. Era quasi tutto finito con il completamento del “cordone” di legno che era stata ordinato da un panificio di Viale, quando all’improvviso sentì una strana sensazione. Mettendo da parte la sua attività per un minuto, si guardò intorno. Dalla sua posizione non notò nulla di nuovo, ma quando fissò alcuni arbusti in movimento, si sentiva che un animale prima o poi sarebbe apparso. Con suo grande stupore, emersero invece due esseri.
In un primo momento pensava che potessero essere cacciatori, ma una domanda attraversò la mente: come hanno fatto ad attraversare il torrente, se non ci sono ponti, tronchi o rocce con cui farlo? Sperando di scoprirlo, [Meyer] sventolò un saluto cordiale, ma non vi fu alcuna risposta. Gli esseri erano a circa 30 metri di distanza da lui, con gli occhi fissi. Pensò che non avevano sentito a causa del vento, e decise di approcciarli.
Come fece così, ebbe il modo di vederli meglio e notò che erano vestiti. La sua prima impressione fu che essi fossero in costume, o forse in fuga dalla giustizia, o peggio ancora, dei terroristi. Ma a una distanza di otto metri, le sue gambe andarono in preda a una paralisi improvvisa: non aveva più il controllo sul suo corpo e la sua volontà sembrava dissiparsi. Nonostante questo, non ha mai perso l’equilibrio o l’uso dei suoi sensi.
Immobile, ma estremamente calmo, era in grado di notare altri dettagli circa la strana coppia. Entrambi indossavano strani abiti, come la tuta, fatta di “carne multicolore” di materiale plastico, ma più brillante delle loro facce. Ciò che attirò la sua attenzione fu l’enorme mole delle loro teste – completamente calve e con delle orecchie a punta. Le loro caratteristiche erano quasi normali, anche se i loro nasi erano un pò più ampi e le loro bocche erano quasi invisibili.
Si rese conto che uno di loro era una “donna”, dalla forma del corpo, ma per il resto erano esseri quasi identici in altezza (1,50 m). Le braccia pendevano lungo i fianchi e sembravano normali. Non riuscì a vedere la parte inferiore delle gambe a causa della vegetazione.
Improvvisamente, una sorta di sorriso apparve sulle “sue” labbra e entrambe le entità si ritirarono in un modo incredibile: sembrava come se entrambe le creature stessero scivolando sui pattini, trattavano le caratteristiche del terreno con agilità. In quel momento, Meyer recuperò la mobilità e abbandonato l’area, preso dalla incontrollabile paura.
Le ricerche condotte presso il sito hanno rivelato una strana impronta esattamente dove le creature erano in piedi.
Le opinioni raccolte da molti locali che sapevano di “Muñeco Meyer” (come lo chiamano i suoi amici) hanno convenuto che si tratta di un lavoratore serio, onesto e deciso, incapace di creare un simile evento. Questo, dunque, è il caso Meyer.

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