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Potrebbe mai un paese, la cui popolazione si definisce all'incirca per il 90% cattolica, riuscire ad avere un dibattito serio sul tema dei diritti civili e di rispetto delle minoranze tanto da proporre e magari anche approvare una legge che permetta un unione identica a quella già presente per gli eterosessuali, anche per il mondo gay? Se fino a ieri la risposta poteva anche essere negativa, con la notizia che ha fatto esplodere in un boato di gioia la comunità GLBT argentina e mondiale, si capovolge totalmente il risultato grazie al prezioso traguardo raggiunto. Infatti da ieri, dopo ben 15 ore di trattative serrate in discussione al Senato, e dopo due mesi dal primo si della Camera, l'Argentina diventa a tutti gli effetti il decimo paese al mondo che autorizza i matrimoni omosessuali e primo nell'America del sud. Grandissimo traguardo per un paese in cui il senso cattolico si presenta molto forte, ma a quanto pare si avverte ancora di più una certa sensibilità per adeguarsi alla società che cambia e dimostrare rispetto e giustizia anche nei confronti della comunità gay.Il provvedimento che è stato accettato non solo porterà sull'altare tutte quelle coppie formate da persone dello stesso sesso che vorranno unirsi in matrimonio, ma permetterà anche l'adozione, tema spesso parecchio criticato da parte di molti. L'Italia invece resta a guardare ed ancora oggi non c'è nemmeno un briciolo di speranza riguardo la possibilità di avere qualcosa di simile, evitando magari il matrimonio ed introducendo leggi a favore di unioni alternative, reclamate invano da tempo a gran voce.