Un film che naturalmente non sarà mai realizzato. Almeno fino ad ora.
Con mio grande scorno perchè fino a qualche anno fa ci avevo tirato una linea sopra , devo ammettere che l'ex quarto di bue Ben Affleck continua a sorprendermi.
Se prima la mia meraviglia era dovuta al fatto che con Gone Baby Gone e con The Town si era rivelato regista molto migliore delle aspettative e di caratura decisamente superiore alle sue limitate capacità attoriali, con Argo oltre a confermarsi regista di valore riesce anche a convincere come attore.
Sarà quella barba che nasconde il suo volto assieme ai capelli che gli ricadono sulla fronte, sarà la regia minimal chic con limitatissimi movimenti di macchina che ne valorizza l'approccio per sottrazione, ma stavolta Ben Affleck nella parte di Tony Mendez mi è sembrato proprio bravo e mai mi sarei aspettato di pensare una cosa simile.
Anche il suo livello registico sta progredendo film dopo film.
Argo anche per l'epoca in cui è ambientato è una perfetta emulazione di film democrat anni '70 , di quelli di impegno civile come Tutti gli uomini del presidente (impressionante la somiglianza degli uffici della CIA con quelli del Washington Post in cui si muovevano a metà anni '70 due giovani attori che poi avrebbero fatto una discreta carriera come Dustin Hoffman e Robert Redford) senza però entrare nel clima della sindrome postkennedyana come succedeva ad esempio nel bellissimo Perchè un assassinio di Alan J. Pakula che a differenza del film di Affleck mostrava la faccia oscura delle varie agenzie americane di sicurezza nazionale.
Argo è una calibratissima macchina spettacolare, perfetta nel bilanciare i suoi vari ingredienti: a una prima parte in cui viene illustrato velocemente il contesto storico, segue una corsa verso il tempo per cercare di salvare gli impiegati americani la cui faccia sarà presto svelata dai documenti presi nell'ambasciata un po' come succedeva in Senza via di scampo in cui il protagonista , Kevin Costner, doveva dimostrare la sua innocenza prima che la sua faccia fosse ricostruita da un computer.Senza dimenticare la satira su Hollywood inscenata dalle intenzionalmente sgangherate caratterizzazioni di vecchie volpi hollywoodiane ad opera di un sempre vispo Alan Arkin e di un debordante John Goodman a far intuire il lato cialtronesco della fabbrica dei sogni.
Dei cialtroni dal cuore d'oro, però.
Argo è la storia incredibile ma vera della miglior cattiva idea per tirar fuori dall'inferno un manipolo di normali impiegati chiamati a recitare la parte di manovalanza cinematografica e che sanno bene che quella è la loro unica possibilità per non finire appesi per il collo nella piazza centrale di Teheran..
Affleck si concede poche licenze poetiche , cedendo all 'Hollywood style solo nel finale un po' troppo "americano" in quanto a gestione della suspense e con annesso inseguimento dei pasdaran a un aereo della Swiss Air ormai lanciato sulla pista in fase di decollo. Forse un po' troppa roba per essere vera.
Grandissimo tutto il cast somigliantissimo alle controparti reali ( vedere i titoli di coda) , ottima e stratificata la sceneggiatura ad opera di Chris Terrio che è stata passata a Ben Affleck da George Clooney.
Incredibile come una storia a così alto potenziale cinematografico sia rimasta sepolta per così tanto tempo dopo che Clinton rimosse il segreto di Stato.
Argo si presenta come uno dei concorrenti forti alla corsa per gli Oscar del 2013.
Ar-go fuck yourself.
( VOTO : 8 / 10 )