Quasi al pari di Matt Damon, il nome Ben Affleck su un cartellone cinematografico è sinonimo di qualità.
Questa volta però il nome non compare solo nel cast, perché Ben firma anche la regia di questo film decisamente riuscito.
Ben Affleck racconta attraverso Argo la storia vera, rimasta segreta per anni, di come gli Stati Uniti siano riusciti (insieme all’aiuto del governo canadese) a salvare degli americani intrappolati a Teheran mascherando l’operazione (Canadian Caper) da film hollywoodiano.
Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Tony Mendez e Matt Baglio, racconta i fatti accaduti nel 1979 dopo la rivoluzione iraniana.
È Hollywood che racconta una realtà mascherata da Hollywood in un cortocircuito incalzante e perfettamente diretto.
Ben Affleck ha già vinto un Oscar per la miglior sceneggiatura originale insieme al suo amico Matt per “Will Hunting” nel 1998 a soli 26 anni e “Argo” è il suo terzo film da regista dopo “Gone baby gone” e “The Town” che ha anche in parte sceneggiato.
Sotto il suo fascino da belloccio di Hollywood, Ben nasconde quindi un talento invidiabile e una serietà lavorativa degna dei grandi del cinema.
Il film ha già riscosso molto successo nei premi minori, non credo verrà candidato all’Oscar, ma merita comunque un plauso per aver portato al grande pubblico con estrema linearità una storia che meritava di essere conosciuta.